Bernd Mayländer è stato uno degli speciali protagonisti dell’ultimo Gran Premio del Brasile di Formula 1. A Interlagos, infatti, abbiamo assistito a una gara caratterizzata da ben cinque neutralizzazioni, a causa dei numerosi incidenti e della pioggia copiosa che è scesa dal cielo brasiliano. A tal proposito, il pilota tedesco ha rilasciato un’interessante intervista ai colleghi di GPUpdate.net.
Bernd, come è stato il Gran Premio del Brasile dal tuo punto di vista?
Già dal giovedì mattina le nostre previsioni meteo ci parlavano di un’elevatissima possibilità di pioggia per la gara della domenica. Per questo motivo, per tutto il weekend sono stato pronto all’evenienza di essere chiamato in causa più di una volta durante la gara, quindi mi aspettavo una situazione simile da un certo punto di vista e sono arrivato alla corsa abbastanza tranquillo. Fino all’ultimo momento non è stato chiaro se la gara fosse partita in regime di Safety Car, ma l’incidente di Grosjean mentre si andava a schierare sulla griglia ha aperto gli occhi un po’ a tutti e secondo me è stata fatta la scelta giusta. Con una pista così scivolosa è normale vedere tanti incidenti, per cui sono andato in testa al gruppo più di una volta, per dare il tempo ai commissari di pulire la pista dai detriti. La decisione di dare la bandiera rossa è stato il segnale di una pista troppo al limite, per cui alla ripartenza mi sono sentito un po’ sotto pressione, perché ero consapevole della viscosità dell’asfalto e l’errore era sempre dietro l’angolo, anche per me: rispetto a una monoposto di Formula 1 la vettura di sicurezza è meno potente, ma posso garantire che per tenere quel ritmo bisogna spingerla davvero al limite. Nonostante tutto, però, per quanto mi riguarda è stata davvero una giornata divertente, ma anche impegnativa, su questo non c’è dubbio. Ci sono stati alcuni episodi, però, che ci hanno fatto stare con il fiato sospeso, come ad esempio il botto di Raikkonen in pieno rettilineo, ma per fortuna nessuno si è fatto male.
Cosa dicevi alla Direzione Gara via radio mentre eri in pista?
Non posso ascoltare i commenti dei piloti mentre guido, perché altrimenti sarei parecchio influenzato. Io parlo solo di Charlie (Whiting, ndr) e Herbie (Blash, ndr), che qualche volta mi danno informazioni circa il passo da tenere in pista, anche se ciò è molto raro, dato che sono quasi sempre al limite. La Safety Car è una vettura stradale dotata di pneumatici Pirelli con scanalature standard, anche se di mescola un po’ più morbida, che consente di entrare in esercizio un po’ prima rispetto alle gomme tradizionali. Nessun pilota, nei miei 17 anni di attività, mi è mai venuto a chiedere di essere più veloce quando sono impegnato in pista, perché sanno che vado sempre al limite.
Oltre a Interlagos 2016, quali sono state le altre gare pazze in cui sei stato maggiormente coinvolto?
Sicuramente Fuji 2007, Corea del 2010, Montreal 2011 sono state le altre tre gare più recenti a essere state condizionate da una pioggia intensa. Si parla di pioggia permanente, a volte più forte a volte meno, in cui abbiamo dovuto fermare la gara e farla ripartire. Direi che queste quattro gare sono state molto particolari per me.
Quale ti ha colpito maggiormente a Interlagos?
Non ho avuto modo di guardare costantemente la gara in TV, ma sono rimasto veramente colpito dalla traiettoria usata da Max Verstappen in curva 3, dove ha anche passato Nico Rosberg all’esterno. La sua linea di guida e la sua velocità in curva erano davvero impressionanti. Per me, quella di Max è stata una gara fantastica ed è il motivo per cui, alla fine, è stato votato ‘Driver of the day’ da parte del pubblico. Forse ha fatto un piccolo errore, quando è andato in testacoda, ma è stato comunque grandioso nel riprendere la vettura e mantenere la posizione su Rosberg. Non ho potuto vedere eventuali errori da parte di Lewis (Hamilton, ndr), ma anche lui ha fatto una gara semplicemente perfetta, così come Max.
Ti hanno fatto un sacco di complimenti al termine della gara…
Si, sono rimasto onestamente molto sorpreso dal fatto. Una troupe televisiva brasiliana non mi ha nemmeno dato il tempo di scendere dalla macchina per farmi i complimenti, nominandomi un po’ scherzosamente ‘Driver of the day‘. A parte questo, io ho semplicemente fatto il mio lavoro, mentre i piloti in pista sono stati davvero epici ad affrontare una gara in queste condizioni. Sono comunque fiero che tutto sia andato per il verso giusto, senza nessun errore.