Auto GP in espansione: 21 piloti al via. – 8 giorni all’inizio del campionato.
14 Marzo 2013 - 13:56
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Grosse novità nel parco iscritti dell’Auto GP: se l’anno scorso la serie di Enzo Coloni ha dato risalto a diversi giovani piloti come Quaife Hobbs, Varhaug e Sirotkin che hanno sfruttato una concorrenza numericamente povera (solo 16 vettura per appuntamento), quest’anno la musica cambia completamente. Ne05startgli impegni più “affollati” l’Auto GP potrà contare su 21 partenti, 5 in più del 2012.

Il team campione del mondo, la Super Nova, porterà in pista 3 piloti, due dei quali italiani: Antonio Spavone, che ha già corso in Auto GP e in GP3 con la Trident, e Vittorio Ghirelli. Schiereranno tre vetture anche Virtuosi UK (una delle quali per il “nostro” Andrea Roda) ed MP Motorsport, che però avrà a disposiozione De Jong solamente negli appuntamenti non concomitanti con quelli del mondiale GP2. Confermata invece la presenza di Riccardo Agostini nel team olandese per tutta la stagione 2013.

Tra gli altri italiani al via ci saranno sicuramente Giacomo Ricci e Michele La Rosa nel team MLR71, squadra di proprietà dello stesso La Rosa, così come una vettura di Ibiza Racing dovrebbe essere riservata a Giuseppe Cipriani, un altro pilota-imprenditore. L’italiana Euronova punterà su due piloti giapponesi portati in Europa dall’ex pilota di Formula Uno Taki Inoue, Kimiya Sato e Yoshitaka Kuroda, mentre la grande novità del 2013, cioè il team Ghinzani, porterà in pista Visoiu e un pilota ancora da definire. Il candidato numero uno era Kevin Giovesi, che con la squadra italiSato-586x390ana aveva provato nei test di dicembre, ma Giovesi correrà in GP2 con la Venezuela Lazarus, quindi l’ipotesi è tramontata. Ombra Racing e Zele Racing, che avranno due monoposto ciascuno, devono ancora ufficializzare la propria line-up.

Con almeno 7 italiani al via (minimo un terzo dei partenti) l’Auto GP si propone come categoria che guarda al vivaio tricolore, permettendo a diversi piloti italiani di correre in una serie con una monoposto potente e performante, vicina ai livelli della GP2, ma con un budget richiesto per correre molto inferiore (meno di un terzo). Non bisogna inoltre dimenticare che ad ogni appuntamento del mondiale il campionato metterà in palio cospicui premi in denaro per i primi arrivati e per i migliori under 21, e quindi il campionato dà modo ai piloti più competitivi di pagarsi parte della stagione grazie ai risultati ottenuti sul campo. Un bel messaggio in un mondo come l’automobilismo che guarda sempre di più ai piloti paganti e al bilancio piuttosto che al talento di chi guida.