Andrea Dovizioso inaugura il weekend austriaco della MotoGP siglando il miglior tempo della prima sessione. Un fulmine a ciel sereno quello dell’italiano, a spasso nelle posizioni di rincalzo per quasi tutta la durata del turno. Come di consueto, il #04 approccia al weekend in maniera sempre metodica, rinviando agli ultimi minuti di sessione la caccia al tempo. Il crono fatto registrare, 1.24:033, è stato ottenuto con doppia coppia di soft, segno di una chiara intenzione di time attack. Carenti per Ducati, al momento, terzo e quarto settore, geneticamente meno compatibili con le peculiarità della GP19.
Marc Marquez ovviamente non sta a guardare. Anzi, martella su un ritmo frenetico per tutta la durata del turno, occupando stabilmente la testa della classifica, scendendo sul finale in 2° piazza per non aver cercato il tempo. Impressionante, come al solito, l’agilità di guida e la facilità di adattamento, dato l’1.24:3 sparato dopo pochi minuti dall’inizio della sessione. Incoraggiante la prestazione di Maverick Vinales, che va a chiudere la prima fila virtuale, incamerando due onesti decimi dal fulmine rosso lì davanti. Così come per Valentino Rossi (5°), gravi problemi nel T3, compensato, a sorpresa, da rapidissimi T1 e T2. Continua la parabola ascendente di Jack Miller, che col 4° tempo prova a convincere Ducati a non pensare troppo ad un ritorno di Jorge Lorenzo in rosso.
6° chiude Fabio Quartararo, emblema di una Yamaha particolarmente ringalluzzita in terra austriaca. 7° è Alex Rins, seguito da un pimpante Johann Zarco, Takaaki Nakagami e Miguel Oliveira, a portare ben 2 KTM in top 10, tra le quali non figura Pol Espargaro, solamente 15°. Drasticamente indietro Danilo Petrucci, 14°, così come Franco Morbidelli, 17°, e Andrea Iannone, 19°.