Pronti, partenza e via. Sorpasso alla prima curva e un saluto a tutti. Questa è stata la gara che ha visto come protagonista indiscusso Alexander Rossi, vincitore del Grand Prix of America 2019 di IndyCar. Il pilota americano dell’Andretti Autosport, scattato dalla seconda posizione, ha bruciato all’esterno di curva 1 il poleman Colton Herta, per poi fuggire a lunghi passi dai propri avversari. Il ritmo del pilota californiano è stato irraggiungibile per chiunque, tanto da vedere il #27 passare sotto la bandiera a scacchi con 28.4 secondi di margine sul resto del gruppo.
Chi non ha avuto vita facile è stato sicuramente Scott Dixon che, dopo un contatto con Ryan Hunter-Reay in curva 3, è finito in testa coda e di conseguenza in fondo al gruppo pochi secondi dopo il via. Questa curva è stata teatro di diversi contatti nel corso della gara, come quello al secondo giro tra Hinchcliffe e Sato per il quinto posto o quello tra Herta e Pagenaud per il quinto posto al 21° giro, o ancora quello tra Hinchcliffe e Dixon al penultimo. Tante sono state le escursioni di pista in quel punto, le quali hanno rimescolato e reso più intrigante la lotta per le posizioni alle spalle di Alexander Rossi.
Il secondo posto della gara è stato conquistato da Will Power che in scioltezza ha mantenuto la piazza regalatagli da Colton Herta dopo il primo pit stop. L’americano, più giovane poleman della IndyCar, ha trascorso più tempo del dovuto sulla sua piazzola di sosta per colpa di un malfunzionamento al sistema di rabbocco del carburante. Il pilota dell’Harding ha così regalato diverse posizioni ai suoi avversari, ritrovandosi di conseguenza ai margini della top ten, dovendo ricostruire tutto da capo.
Terza posizione per Josef Newgarden che, dopo aver perso posizioni nelle fasi di partenza, ha recuperato limitando i danni in una gara in cui non si è mai veramente reso protagonista. Alle sue spalle Graham Rahal che nel finale ha lottato con Colton Herta per la quarta posizione, salvo avere la meglio grazie al crollo prestazionale delle gomme dell’avversario. Quinto Scott Dixon che, a suon di sorpassi e con un’ottima strategia, è riuscito a rimontare dalla 21esima piazza alla top five. Ottima è anche la prestazione del team mate Felix Rosenqvist, il quale, partito 18°, ha rimontato fino al sesto posto, infilandosi in top-ten in classifica piloti.
Nell’intensa battaglia tra James Hinchcliffe e Colton Herta, che ha interessato gran parte della gara, ad uscirne vincitore è stato il canadese che giunto al settimo posto, lasciando l’ottavo al figlio d’arte. Gara incolore per Simon Pagenaud che non ha mai avuto un ritmo convincente e ha concluso con un mesto nono posto. Takuma Sato chiude la top ten. Solo undicesimo è Ryan Hunter-Reay che, dopo aver accompagnato parzialmente Scott Dixon nella sua rimonta, non è riuscito ad avere un ritmo costante nelle fasi finali, plafonandosi a centro gruppo.
Da annotare il ritiro di Marco Andretti, unico ad aver abbandonato in anticipo la gara. Il pilota #98 è stato costretto a un ritiro a metà gara per un problema tecnico sulla sua vettura. Al momento del rientro definitivo ai box viaggiava nelle zone basse della top ten.
La IndyCar attraverserà ora la seconda lunga pausa di tre settimane di questa stagione. Si tornerà in pista il 14 luglio per l’unica tappa extra-USA del campionato, ovvero il tradizionale Grand Prix of Toronto.