Lo Schmidt-Peterson smette i panni della squadra underdog e si unisce ufficialmente alla lista dei team di maggior blasone della NTT IndyCar Series. La scuderia di proprietà di Sam Schmidt e Ric Peterson nelle prossime stagioni potrà contare su un budget molto più elevato rispetto al passato e avrà quindi un potenziale economico e tecnico superiore agli anni scorsi.
Alla presentazione ufficiale del team è stato reso noto che Arrow Electronics, colosso americano che fa parte delle cinquecento migliori aziende dello stato, ha infatti deciso di supportare ancora di più lo Schmidt-Peterson dopo anni di buona collaborazione, siglando un nuovo accordo che prevede maggiori investimenti nel team. Arrow diventerà il main sponsor della squadra, ribattezzata Arrow Schmidt Peterson Motorsports.
“Per avere successo nel motorsport servono tre componenti: risorse finanziarie, potenziale tecnico, e persone giuste- ha detto Sam Schmidt – Ora abbiamo tutti questi elementi e possiamo vincere, perciò non possiamo ritenerci soddisfatti del decimo posto di quest’anno. Sapevo che la nostra collaborazione con Arrow poteva diventare grande, ma è cresciuta in modo organico, pensando che è nata quando ho potuto guidare la Corvette semi automatizzata. L’anno scorso, con Wickens e Hinchcliffe stabilmente nelle prime posizioni, si è visto il nostro potenziale. Tutto il nostro gruppo di lavoro ha il merito per questo accordo, perché tutti hanno alzato l’asticella“.
Sam Schmidt ha poi rivelato di volere che la sua squadra venga considerata stabilmente come una compagine in grado di vincere in IndyCar, alla stregua di Penske, Ganassi e Andretti. “Spero di poter accostare il nostro nome al loro, anche se non mi dispiaceva il ruolo di underdog con qualche sprazzo di gloria. Noi però siamo qui per vincere, e ora dobbiamo diventare uno dei Big Four che può sempre puntare al successo, altrimenti non riusciamo a soddisfare le nostre aspettative”.
Il co-owner del team ha poi detto la sua su Marcus Ericsson, nuovo compagno di squadra di James Hinchcliffe e al debutto in IndyCar dopo quattro anni in Sauber e uno alla Caterham: “Stiamo cominciando un programma di lavoro dalle basi con lui, perché deve imparare a conoscere le piste e la macchina. Lui comunque è estremamente determinato e vuole far vedere cosa sa fare. Avrà a disposizione gli stessi meccanici e l’ingegnere di pista di Wickens, perciò mi aspetto che stia nelle prime posizioni. In caso contrario, per trovare una spiegazione a prestazioni non soddisfacenti dovrà solo guardarsi allo specchio. Queste del resto sono parole sue, non mie. Sa che ha qualcosa da dimostrare e vuole mettersi in gioco, e penso che questo sia molto bello“.
Al Pepsi Center di Denver, sede della presentazione dello Schmidt-Peterson, sono stati tolti i veli a tre monoposto. Il team ha infatti voluto sottolineare la propria vicinanza a Robert Wickens, presente alla cerimonia ma ancora in convalescenza dopo l’incidente di Pocono in agosto. Il pilota canadese può proseguire il suo programma di recupero con la consapevolezza che la sua squadra non lo ha dimenticato, e sta tenendo pronta una macchina per lui.
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