Arrivabene vuole un cambio di mentalità: “La vittoria deve diventare un’abitudine per la Ferrari”
14 Dicembre 2017 - 9:15
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Il team principal della Ferrari: "A volte, quando facciamo una pole, sembra che sia un evento epocale"

La Ferrari, per la prima volta nell’era della Formula 1 ibrida, si è inserita seriamente nella lotta per il titolo piloti. Per larga parte della stagione Sebastian Vettel ha duellato ad armi pari con Lewis Hamilton, e la rincorsa iridata del pilota tedesco è sfumata principalmente per problemi d’affidabilità più che per mancanze di prestazioni della Ferrari SF70-H.

A Maranello l’obiettivo è quello di ripetere l’ottimo 2017, possibilmente migliorandolo. Secondo Maurizio Arrivabene, team principal della Ferrari, il team ha tutto ciò che serve dal punto di vista tecnico per disputare un’altra annata ricca di successi e combattere con la Mercedes per aggiudicarsi i titoli piloti e costruttori. Arrivabene ritiene però che la scuderia debba in parte cambiare mentalità per essere pronta a stare al vertice, e richiede una maggiore abitudine al successo, che non va celebrato come un evento storico.

 

 

“Penso che uno dei punti di forza della Mercedes, oltre al brand che rappresenta, sia come il team è organizzato, e anche l’abitudine a vincere – ha spiegato il team principal della scuderia di Maranello – A volte in Ferrari può succedere di ottenere una pole position, e sembra quasi che sia un evento epocale. La pole position deve diventare un’abitudine, non un evento! Questo è ciò che intendo con abitudine a vincere. Una vittoria o una pole position non va percepita come un avvenimento incredibile, bensì dev’essere il risultato naturale del lavoro svolto in fabbrica e in pista. Da questo punto di vista nutro molto rispetto per la Mercedes. Noi sappiamo quello che dobbiamo fare in casa nostra per migliorarci”.

Arrivabene ha inoltre rilanciato la sfida alla Mercedes in vista del 2018: “Di sicuro il numero di pole e vittorie è importante, ma la cosa che conta di più è vincere il campionato. I buoni numeri che abbiamo in questo momento dimostrano che tutto il team ha fatto un buon lavoro, ma il fatto che non abbiamo vinto il titolo dimostra che il nostro lavoro non è ancora sufficientemente buono. Dobbiamo spingerci oltre per fare di meglio l’anno prossimo”.