Phillip Island, seconda giornata di test collettivi per i team di MotoGP. A far discutere al termine della giornata odierna è stato sicuramente il tempone fatto registrare da Maverick Vinales, in sella alla Yamaha M1 ex Jorge Lorenzo, che ha rifilato ben 4 decimi a Marquez, nonostante quest’ultimo abbia comunque migliorato il crono che gli aveva garantito la testa della classifica ieri. Oltre alle questioni cronometriche però, a tener banco nelle discussioni odierne sono state anche Aprilia e Suzuki. La casa di Noale ha piazzato Espargaro al sesto posto, mentre i giapponesi si sono “accontentati” del nono col debuttante Rins. Ciò che però ha più colpito gli addetti ai lavori sono state le novità “tecniche” testate da queste due case, in particolare le “carene aerodinamiche”. Dopo Yamaha infatti, altre due moto hanno mostrato il loro vero aspetto in questi test invernali. Per quanto riguarda i giapponesi della Suzuki, la soluzione adottata ricorda molto quella dei cugini della Yamaha, in pratica una doppia carena laterale che nasconde delle alette. Discorso diverso per la casa italiana, che si differenzia dagli altri presentando in pratica un cupolino deportante. Questo grazie alle generose aperture nella parte inferiore, ai lati della presa d’aria centrale. Tutta quella zona è in effetti una grossa ala inglobata nella carena, una soluzione davvero originale che potrebbe fare la differenza a favore di Aprilia. All’appello manca ancora, oltre a KTM e Honda, la Ducati, che in questi ultimi anni è stata il punto di riferimento in quanto ad aerodinamica.