Dopo una lunga e interminabile pausa durata quasi sei mesi, la IndyCar torna finalmente in pista per l’inizio di una nuova stagione. Come di consueto, la serie americana a ruote scoperte correrà la gara inaugurale del campionato a St. Petersburg. Una tradizione iniziata nel 2003, anno nel quale l’allora CART giunse per la prima volta nel circuito stradale di 2 chilometri e 900 metri, poi interrotta e ripresa senza interruzioni a partire dal 2011. Questo circuito è ormai un’istituzione della categoria, che per la quindicesima volta farà tappa in Florida, ed è stato il primo tracciato “non ovale” in cui ha fatto tappa l’allora Indy Racing League, nell’epoca della contrapposizione fra IRL e Champ Car.
Il tracciato di St.Petersburg è piuttosto corto, tanto che il ritmo gara si aggira attorno al minuto e due secondi, ma particolarmente insidioso. In primis per l’asfalto, pieno di bump e non levigato, visto che non si tratta di una pista permanente. In secondo luogo, perché pur essendo un cittadino è particolarmente veloce, a parte un tratto centrale composto da qualche curva lenta. Proprio il secondo settore, con la forte staccata di curva 4 e le successive curve a gomito molto tecniche, e può creare molte difficoltà a chi non ha un buon assetto o sbaglia la traiettoria anche di pochi centimetri, coi muri vicinissimi alla pista. Due sono i punti di sorpasso principali su questa pista: la staccata di curva 1, che arriva dopo un lungo rettifilo e quella di curva 4. Anche curva 10, punto terminale dopo una lunga accelerazione e una piega veloce a destra, offre possibilità di attacco.
IL CIRCUITO DI ST. PETE VISTO DALLA HELMET CAM DI NEWGARDEN
Il circuito della Florida ha visto ben dieci vincitori diversi in quattordici edizioni, considerando CART, IRL e IndyCar. Il pilota con più trionfi è Helio Castroneves, con tre centri, l’ultimo nei quali nel 2012, nella prima gara dopo la morte di Dan Wheldon al quale Castroneves dedicò la vittoria. Due affermazioni per Montoya, unico assieme a Castroneves a centrare due successi consecutivi. Anche Power ha vinto due volte, ed è l’unico pilota in attività in IndyCar a poter vantare questo record.
Graham Rahal continua invece a mantenere il primato del pilota più giovane a trionfare a St. Petersburg: nel 2008 il pilota statunitense, allora diciannovenne, vinse tra lo stupore generale. Il team Penske ha un feeling particolare con questa pista, avendo collezionato ben otto successi in quattordici partecipazioni. Solo un centro per il team Ganassi con Franchitti nel 2011. Curioso il fatto che Dixon, pilota più titolato in attività dall’alto dei suoi quattro titoli IndyCar, non si sia mai aggiudicato questa gara.
Bourdais è invece il pilota che ha vinto l’ultima edizione del Firestone Grand Prix of St. Petersburg. Il pilota francese, partito dall’ultima posizione, grazie a una Caution e a un pit stop anticipato, si è ritrovato in seconda posizione, e con un deciso sorpasso su Pagenaud si prese la leadership dopo una trentina di giri, per poi controllare agevolmente la corsa.
TV – Anche quest’anno la IndyCar verrà trasmessa in esclusiva sui canali di Sky Sport. La gara di St. Petersburg verrà trasmessa alle ore 23 su Sky Sport 3 HD, canale 203 della piattaforma satellitare. La serie a stelle e strisce come di consueto offre sul sito racecontrol.indycar.com un servizio di streaming per la trasmissione di tutte le sessioni di prove libere e qualifiche, con un servizio di live timing e interviste in presa diretta.