Cala il sipario sulla Verizon IndyCar Series. Dopo sedici gare affascinanti, nel corso di questo weekend la categoria a stelle e strisce correrà l’ultima gara del campionato. A ospitare il gran finale della stagione sarà il Sonoma Raceway. La pista californiana è la meta del round conclusivo della serie per la quarta volta consecutiva, e quest’anno saluterà la IndyCar per un po’ di tempo. Sonoma ha infatti deciso di non prolungare il contratto con la serie, che scade a fine 2018, in virtù del ritorno della IndyCar a Laguna Seca nel 2019. Sonoma ha ritenuto che non ci fossero i presupposti economici per continuare con la IndyCar, visto il probabile calo di introiti al botteghino in favore della vicina Laguna Seca.
LA NASCITA DEL CIRCUITO E LA PARTNERSHIP CON LA INDYCAR – Sonoma Raceway è una delle piste più rinomate del panorama americano. Costruita nel 1967 con un investimento pari a 70 milioni di dollari, Sonoma è stata ufficialmente inaugurata l’anno successivo, e nel 1970 ha ospitato per la prima volta una gara della USAC. Quell’evento è stato un po’ un unicum per la pista, che successivamente ha anche cambiato denominazione in Sears Point. La IndyCar ha fatto il suo ritorno ufficiale a Sonoma nel 2005, quando l’allora Indy Racing League decise di cambiare totalmente politica e di non correre più solamente su ovali, includendo in calendario anche qualche circuito tradizionale. Dal 2005 Sonoma ha stretto un rapporto di lavoro solido e proficuo con gli organizzatori della IndyCar, non mancando mai un appuntamento. La partnership si è però incrinata irrimediabilmente quest’estate, con il ritorno in calendario dei “rivali” di Laguna Seca e il conseguente arrivederci di Sonoma alla IndyCar.
LA PISTA – Il Sonoma Raceway presenta diverse configurazioni, caratteristica che permette al circuito di adattarsi bene a ogni tipo di contesto e categoria. Il layout “tradizionale” è composto da 12 curve e si sviluppa su una lunghezza di 4.06 km. La IndyCar non utilizza la configurazione più lunga, e dal 2012 ha fatto ricorso al layout di 3,57 km usato anche dalla AMA. Rispetto alla configurazione tradizionale, la IndyCar percorre un tornante leggermente più largo in curva 7 per incrementare le opportunità di sorpasso e diversificare le traiettorie in uscita. In curva 8, invece di fare un veloce cambio di direzione sinistra/destra, la IndyCar svolta a sinistra per arrivare su un tratto di rettilineo che porta alla chicane di curva 9 da seconda marcia, per poi tornare sul layout normale. Infine, dopo curva 10 le DW12 percorrono pochi metri prima di arrivare a un tornantino che immette sull’ultima curva e il rettifilo del traguardo, mentre una volta il tornante era posto più avanti di circa 200 metri.
Il circuito è molto probante e le occasioni di sorpasso non mancano. Il primo tratto è caratterizzato da un tratto di curve veloci, per poi arrivare a svolte da terza marcia fino all’uscita da curva 6, che porta su un lungo rettilineo. In fondo al dritto c’è il tornante di curva 7, il più chiaro punto di sorpasso. Dopo un’accelerazione e la veloce chicane di curva 8, si arriva alla esse lenta di curva 9, altro terreno fertile per chi vuole attaccare. Si gira a destra verso curva 10 per gettarsi in piena accelerazione verso l’ultimo tornante; l’ultima vera opportunità di sorpasso.
COSI’ ANDO’ NEL 2017 – Ad aggiudicarsi il successo nell’ultima gara corsa dalla IndyCar a Sonoma è stato Simon Pagenaud. Il pilota francese, con una gara tutta d’attacco, è riuscito a ripetere l’affermazione di dodici mesi prima, ma il successo ha avuto un sapore decisamente più amaro. Pagenaud, con la vittoria colta nel 2016 ha coronato la conquista del titolo IndyCar. Un’impresa non ripetuta, perché ad aggiudicarsi il titolo 2017 è stato Newgarden, secondo sul traguardo dopo aver comandato la corsa ed essersi visto superare da Pagenaud all’ultimo pit stop. A completare la giornata memorabile del team Penske ci ha pensato Power, giunto sul traguardo in terza posizione. Dixon ha visto sfumare il sogno del quinto titolo IndyCar; la quarta posizione non è servita a tenere accesa la speranza.
STATISTICHE – Il 50% delle vittorie a Sonoma è stato ottenuto da piloti australiani, che vantano ben sette affermazioni nelle quattordici gare complessivamente organizzate dalla USAC/IRL/IndyCar in California. Scott Dixon e Will Power sono i primatisti in quanto a numero di successi, avendone conquistati tre ciascuno. Ben sette le vittorie del team Penske, la squadra che ha gioito di più all’ex Sears Point. Gli acuti sono stati ottenuti tutti negli ultimi dieci anni: solamente Dixon, pilota del Chip Ganassi Racing, è riuscito a spezzare l’egemonia Penske. L’Andretti Autosport vinse le gara che segnò il ritorno della Indy a Sonoma, con Kanaan che salì sul gradino più alto del podio. Il team di Michael Andretti si è ripetuto l’anno successivo grazie a Marco, ma da lì in poi non ha più assaggiato il sapore della vittoria sul circuito della California. Nessuna gloria per gli italiani che hanno corso a Sonoma: nemmeno per Pantano, che nel 2005 prese parte alla gara col team Ganassi.
TV – Il GoPro Grand Prix of Sonoma sarà trasmesso in diretta e in esclusiva su Sky Sport Arena HD, canale 204 della tv a pagamento. La partenza è fissata per le 00.30 di lunedì ora italiana.