Per la seconda ed ultima volta in stagione il WRC fa tappa in Sud America per il 38° YPF Rally di Argentina dopo sole due settimane dall’ultima prova disputatasi sugli infidi asfalti corsi, dove tutti i piloti hanno potuto saggiare per la prima volta in stagione la superficie catramata.
In Corsica la vera incognita per la gara era rappresentata da Sebastien Loeb, che malauguratamente è finito fuori strada nella seconda Prova Speciale, lasciando campo libero ad un Sebastien Ogier scatenato, che ha imposto un ritmo irraggiungibile per tutta la concorrenza. A chiudere il podio sono stati invece Ott Tanak, con una buona prestazione ed un’ottima rimonta, e Thierry Neuville, che ha patito una vettura troppo “morbida” durante tutto il weekend di gara.
LA STORIA – Il Rally di Argentina è una delle poche prove del sud America, dal 1980 ha fatto parte per molti anni del Campionato Mondiale Rally. Il primo Rally fu corso nella zona di Tucuman e nel 1983 si trasferì nella zona di Bariloche.
Dal 1984 si corre nell’area di Calamuchita, vicino a Villa Carlos Paz nella provincia di Córdoba, dove è stata definita la zona migliore per disputare la gara. Unica eccezione fu nel 1992, dove si fece ritorno a Tucuman. Nel 2010 a causa della rotazione (allora prevista per le gare del WRC, ndr) non ebbe validità per la massima serie, e prese validità nell’International Rally Championship.
Il pilota più vincente di sempre tra le polverose e difficili strade argentine è Sebastien Loeb, leader incontrastato della gara con ben otto successi consecutivi. Il Cannibale è anche il pilota più vincente in attività – anche se non prenderà parte a questa gara – mentre Latvala, Neuville e Paddon possono vantare una vittoria ciascuno.
Per chi si fosse dimenticato l’edizione del 2017 basta ricordare un evento, ovvero l’errore di Elfyn Evens durante la Power Stage su di un ponte. La gara fu decisa proprio in quell’ultimo scratch dopo un duello serrato con Thierry Neuville, che riusci nell’impresa battendo l’inglese per soli sette decimi, grazie anche a quell’incertezza che fece sfumare la prima vittoria del pilota M-Sport Ford.
LA MAPPA – Il percorso della 38° edizione della gara sudamericana sarà, come le passate edizioni, molto duro per auto ed equipaggi, soprattutto alla luce della compattezza del fondo e dei numerosi guadi che caratterizzano alcune prove.
La gara, che si sviluppa su 18 tratti cronometrati per un totale di 358,25 chilometri, scatterà la sera di giovedì 26 aprile con la Super-Speciale Villa Carlos Paz (1,90 chilometri), la cittadina situata a 40 chilometri da Córdoba che da anni ospita il parco assistenza della gara, ma che a causa di alcuni lavori nella zona interessata è stata spostata per l’edizione 2018.
Venerdì la prima tappa prosegue con altre sette crono ed ulteriori 154,20 chilometri cronometrati, vale a dire le tre prove speciali ricavate nella Valle di Calamuchita di Las Bajadas-Villa del Dique (16,65 chilometri), Amboy-Yacanto (33,58 chilometri) e Santa Rosa-San Agustìn (23,85 chilometri) da ripetere due volte ed un passaggio a metà giornata sulla super speciale Fernet Branca di 6,04 chilometri.
La tappa di sabato, invece, sarà composta da 146,88 chilometri cronometrati con le tre speciali (anch’esse da ripetersi due volte, ndr) di Tanti-Mataderos (13,92 km), Los Gigantes-Cuchilla Nevada (16,02 km) e la lunga di Cuchilla Nevada-Rio Pintos (40,48 km), con un passaggio a metà giornata sulla super speciale Fernet Branca di 6,04 chilometri.
Infine domenica il percorso si svilupperà su quattro prove da ripetersi due volte, per un totale di 55,27 chilometri cronometrati. Giulio Cesare-Mina Clavero (22,41 km) e Copina–El Condor (16,43 km) verranno entrambe percorse per la prima in senso inverso rispetto a quello abituale.
ORARI TV – Il Rally di Argentina sarà trasmesso in live streaming per tutti gli abbonati al servizio WRC+, mentre su Fox Sports verrà trasmessa la Power Stage domenica dalle ore 14.
Informazioni aggiuntive di Simone Peluso
