Anteprima Phoenix | Info, orari, TV e statistiche
05 Aprile 2018 - 21:24
|
Dopo il trionfo di Bourdais a St.Petersburg, la IndyCar torna in azione sull'ovale dell'Arizona

Dopo tre settimane di pausa, la IndyCar è pronta a riaccendere i motori per la seconda gara del campionato 2018. Archiviata con successo la splendida gara di St.Petersburg, che ha visto il ritorno alla vittoria di Sebastien Bourdais a dieci mesi di distanza dal terribile incidente nelle qualifiche della 500 Miglia di Indianapolis, la IndyCar sta per correre la prima gara della stagione su ovale. Questo fine settimana infatti sarà lo ISM Raceway di Phoenix a ospitare la serie a stelle e strisce.

L’ovale da 1,022 miglia (1.6447 km) è una pietra miliare della storia della IndyCar, sebbene fosse uscito dal calendario fra il 2006 e il 2015. Il vecchio Phoenix International Raceway aveva infatti accolto l’allora USAC per la prima volta nel 1964, anno dell’inaugurazione dell’impianto, e aveva sempre organizzato una gara ufficiale fino al 2006, ospitando CART IRL. Dopo un periodo di difficoltà economiche, l’arrivo di nuovi soci e i 10 milioni di dollari spesi per i lavori di ristrutturazione della pista nel 2011 hanno ridato credito al PIR agli occhi degli appassionati e dei vertici della IndyCar. Alla fine del 2013 sono iniziati i primi colloqui fra le parti per riportare la IndyCar a Phoenix, e nel 2015 è arrivata la firma su un accordo pluriennale. Lo ISM Raceway anche quest’anno è stato teatro di una sessione collettiva di test invernali, a sottolineare l’importanza che riveste per la categoria e i piloti.

 

 

COSI’ ANDO’ NEL 2016 E 2017 – A vincere il Desert Diamond West Valley Phoenix Grand Prix fu Scott Dixon, in testa per gran parte della corsa dopo le forature avute da Castroneves Montoya nella prima parte della gara. Infelice la prestazione dell’italiano Luca Filippi, finito in testacoda al cinquantesimo giro e ventesimo al traguardo con sette giri di ritardo da Dixon. L’anno scorso invece a trionfare fu Pagenaud. Il pilota del team Penske trovò a Phoenix il primo successo dopo quello di Sonoma 2016 che gli valse il primo titolo IndyCar in carriera. Pagenaud vinse sfruttando nel migliore dei modi una caution provocata da un botto di SatoPowerHildebrand Castroneves avevano già effettuato il pit stop, mentre Pagenaud era rimasto fuori. Il francese ha così guadagnato un giro grazie alla poca lunghezza della pista, atteso l’ingresso in pista della pace car ed effettuato la sosta in regime di bandiera gialla, rientrando in pista da leader della gara e non lasciando più il comando.

 

 

ISM RACEWAY: LE PRINCIPALI PROBLEMATICHE – Come appena accennato, la conformazione dell’ovale dell’ISM Raceway è una delle variabili più importanti della gara. L’ovale è molto corto, basti pensare che lo scorso anno Castroneves fece il record della pista in qualifica in 18.8701 secondi. Lo ISM Raceway di per sé non presenta particolari complessità di interpretazione, ma la poca lunghezza della pista è letale nel caso in cui si sia anticipato il pit stop e venga congelata la gara per un incidente. Chi sta davanti guadagna sempre un giro di vantaggio su chi effettua il rabbocco di etanolo e cambia le gomme, perciò a Phoenix conviene stare in pista il più possibile. La gestione dell’usura degli pneumatici sarà fondamentale, sebbene il consumo delle Firestone non sia stato accentuato negli ultimi due anni.

Un’altra difficoltà per i piloti è la presenza di una sola traiettoria ideale, che rende sconveniente provare un sorpasso o tentare un approccio diverso nelle curve. Fuori dalla linea ideale la pista è sempre molto sporca, ed è facilissimo perdere il controllo della vettura. Da questo punto di vista l’ovale di Phoenix è più “bastardo” rispetto a quello dell’Iowa, paragonabile per lunghezza e raggio delle curve. A causa della traiettoria unica, lo spettacolo ne ha risentito nel 2016 e 2017, e probabilmente anche quest’anno sarà così. La Firestone e i gestori dello ISM Raceway stanno però lavorando per gommare la pista anche fuori traiettoria in questi giorni, per incentivare i piloti a cercare una “seconda linea” e tentare i sorpassi senza pensare a possibili conseguenze nefaste.

 

 

CURIOSITA’ – Da segnalare che il poleman del 2017, Castroneves, non potrà difendere il suo primato visto che non corre più in IndyCar. Tony Kanaan, con due successi, è il pilota ad aver trionfato più volte a Phoenix fra quelli in attività, mentre l’ultimo americano a tagliare il traguardo in prima posizione è stato Sam Hornish jr. nel 2006, l’anno in cui vinse all’ultimo respiro la 500 Miglia di Indianapolis. Nell’albo d’oro è presente anche l’italiano Teo Fabi, vincitore nel 1983.

ORARI TV – La gara dello ISM Raceway verrà trasmessa in diretta esclusiva su Sky Sport 2 HD alle ore 03.30 di domenica 8 aprile.