Anteprima GP Ungheria | Info, orari, TV e statistiche
23 Luglio 2018 - 14:24
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GP Ungheria
Ultima tappa prima della pausa estiva sullo storico circuito magiaro dell'Hungaroring

Il Circus iridato lascia Hockenheim dopo una gara a dir poco rocambolesca. Lewis Hamilton ha ritrovato la leadership della classifica pilota grazie al successo davanti al pubblico di casa di Sebastian Vettel, nonostante abbia preso il via dalla 14° posizione dopo il problema accusato dalla sua Mercedes al termine della Q1. Di contro, il pilota tedesco ha commesso un grave errore che lo ha costretto al ritiro mentre era in testa alla gara, complice l’arrivo della pioggia solo in alcune curve del circuito. Tanti punti persi dal Cavallino a Hockenheim, che perde la prima posizione nella classifica Costruttori nonostante il terzo posto di Kimi Raikkonen, autore di una gara da protagonista in Germania.

Ora, in Ungheria, la Ferrari sarà chiamata a un grande riscatto, su una pista che l’ha vista trionfare nella passata stagione con una doppietta firmata dai due alfieri della Rossa nonostante una gara di sofferenza. Alle Frecce d’Argento, invece, spetta il compito di difendere il primato in entrambe le classifiche, con la Red Bull pronta a sfruttare ogni occasione propizia.

IL CIRCUITO – L’Hungaroring è uno storico circuito ungherese, situato alla periferia della capitale Budapest, che dal 1986 ospita il Gran Premio di Ungheria di Formula 1. Questo autodromo ospitò per la prima volta un grande evento sportivo internazionale oltre la Cortina di ferro, segnando un momento storico dopo anni difficili di Guerra Fredda.

Il tracciato dell’Hungaroring ricorda molto un kartodromo di dimensioni più ampie, essendo caratterizzato da continui e rapidi cambi di direzione in ognuno dei tre settori. Oltre alla Formula 1, viene utilizzato poco nell’arco della stagione motoristica, per cui i piloti della massima serie devono convivere con lo sporco presente in pista, che non aiuta soprattutto quando si esce dalla traiettoria ideale.

La conformazione delle curve non facilita di certo i sorpassi, sempre piuttosto rari nel corso degli anni, anche se ha spesso riservato delle gare molto appassionanti. Il layout ha subito due modifiche importanti nel 1989 e nel 2003, mentre nel 2016 è stato rifatto completamente il manto d’asfalto.

PIRELLI – Per la gara di Budapest sono stati nominati pneumatici Medium, Soft e Ultrasoft: le stesse mescole disponibili per l’ultima gara in Germania. Questi due circuiti presentano sia caratteristiche comuni che differenze sostanziali: proprio come il settore del ‘Motodrom’ a Hockenheim, infatti, anche l’Hungaroring è caratterizzato da una serie continua di curve strette e tortuose, ma a differenza del tracciato tedesco qui gli pneumatici lavorano senza sosta su un giro relativamente corto.

“Quella in Ungheria è l’ultima gara prima della pausa estiva, un momento importante in cui i team vogliono chiudere al meglio la prima parte di una stagione finora particolarmente intensa – ha dichiarato Mario Isola, responsabile Car Racing di PirelliSu questo tracciato la qualifica è fondamentale, quindi sarà molto interessante vedere il comportamento della Ultrasoft su un circuito che presenta temperature asfalto sempre piuttosto elevate. Comprendere questo fattore, insieme alle prestazioni delle altre mescole nominate per questa gara, sarà la chiave per formulare la migliore strategia di gara possibile. Per la terza volta quest’anno, la nomination presenta un ‘salto’ di mescola: i tre pneumatici portati qui presentano un divario quasi equo, e ciò permetterà di avere diverse opzioni strategiche”.

IL CIRCUITO DAL PUNTO DI VISTA DEGLI PNEUMATICI

  • Così come in Germania, è presente un ‘salto’ di mescola nella nomination, che comprende Medium, Soft e Ultrasoft.
  • Per la prima volta verranno usati gli pneumatici Ultrasoft su questo tracciato difficile che presenta parecchi dossi.
  • Qui è molto difficile sorpassare: le qualifiche sono particolarmente importanti, così come formulare una corretta strategia di gara. Maneggevolezza e agilità sono due elementi chiave su questo tracciato, più che la potenza massima.
  • Viene enfatizzato maggiormente il grip meccanico anziché quello aerodinamico, nonostante i livelli di deportanza elevati.
  • Nel 2017, Sebastian Vettel ha vinto con una strategia a una sosta da supersoft a soft, scelta dalla maggior parte dei piloti in una gara condizionata dal periodo di Safety Car all’inizio.

PRESSIONI MINIME ALLA PARTENZA (SLICK)

  • Anteriore: 19,0 psi
  • Posteriore: 18,0 psi

CAMBER MASSIMO

  • Anteriore: -3,75°
  • Posteriore: -2,00°

SET A DISPOSIZIONE PER L’INTERO WEEKEND

 Medium       Soft      Ultrasoft
44 Lewis HAMILTON  1 5 7
77 Valtteri BOTTAS  2 4 7
5 Sebastian VETTEL  1 3 9
7 Kimi RAIKKONEN  2 3 8
3 Daniel RICCIARDO  2 4 7
33 Max VERSTAPPEN  2 4 7
11 Sergio PEREZ  2 3 8
31 Esteban OCON  2 3 8
18 Lance STROLL  1 3 9
35 Sergey SIROTKIN  2 2 9
55 Carlos SAINZ  1 2 10
27 Nico HULKENBERG  2 1 10
10 Pierre GASLY  2 3 8
28 Brendon HARTLEY  1 4 8
8 Romain GROSJEAN  1 4 8
20 Kevin MAGNUSSEN  2 3 8
14 Fernando ALONSO  2 3 8
2 Stoffel VANDOORNE  2 3 8
9 Marcus ERICSSON  2 2 9
16 Charles LECLERC  1 3 9

BREMBO – Secondo i tecnici Brembo, che hanno classificato le 21 piste del Mondiale, l’Hungaroring rientra nella categoria dei circuiti impegnativi per i freni.

L’impegno dei freni durante il GP – Così come a Baku i freni vengono utilizzati 11 volte al giro, ma la pista dell’Azerbaigian è più lunga di 1,6 km. All’Hungaroring solo 3 frenate si protraggono per 2 secondi e sono tutte concentrate nella parte di pista visibile dalla tribuna principale.

Ogni giro i freni sono in funzione per 16 secondi e mezzo, equivalenti al 22 per cento della durata della gara. Solo il GP Monaco con il 24 per cento e il GP Singapore con il 23 per cento presentano valori più alti. La decelerazione media sul giro è di 4,1 g, valore identico a Baku: rispetto ad essa però la pista ungherese si distingue perché non ha nemmeno una frenata con decelerazione inferiore ai 3 g.

La presenza di tante curve fa sì che l’energia dissipata in frenata da ogni vettura durante l’intero GP sia molto alta: 252 kWh, più del doppio di Suzuka. Questo valore equivale a 11 minuti di consumo di tutta l’illuminazione pubblica di Budapest.

Dalla partenza alla bandiera a scacchi ciascun pilota esercita un carico totale sul pedale del freno di 92 tonnellate, tra i più alti del Mondiale 2017. Uno sforzo notevole per i piloti che si somma alle alte temperature ambientali del periodo. Questo valore equivale al peso di 160 mucche grigie ungheresi.

Le frenate più impegnative – Delle 11 frenate dell’Hungaroring 2 sono classificate come impegnative per i freni, 5 sono di media difficoltà e le 4 restanti sono light. La più dura per l’impianto frenante è la prima curva dopo il traguardo: le monoposto vi arrivano a 315 km/h e scendono a 95 km/h in soli 132 metri, I piloti esercitano un carico sul pedale del freno di 142 kg per 2,73 secondi e subiscono una decelerazione di 4,8 g.

Anche la frenata alla curva 12 è tosta: la velocità delle auto passa da 285 km/h a 123 km/h in soli 1,93 secondi e 99 metri. Notevole lo sforzo richiesto ai piloti: 4,8 g di decelerazione e 145 kg di carico sul pedale del freno.

Alle curve 8, 9 ed 11 invece il freno serve invece per perdere dai 20 km/h ai 41 km/h scalando una marcia: per ciascuna di queste frenate bastano dai 20 ai 32 metri, anche se il carico sul pedale non è per niente insignificante, essendo compreso fra 68 kg e 110 kg.

FORMULA 2 – Nella serie cadetta George Russell si presenta all’Hungaroring dopo aver rafforzato la sua leadership in campionato grazie al doppio secondo posto di Silverstone. Il pilota britannico ha dovuto rinunciare alla vittoria nella Feature Race per via di un pit stop lento degli uomini Arden, che ha spianato la strada alla DAMS di Alexander Albon, mentre Lando Norris ha portato a casa un sesto e un terzo posto che lo collocano a 37 lunghezze di ritardo dal connazionale. Nella torrida estate inglese Antonio Fuoco è riuscito a portare il tricolore sul podio, grazie a una prestazione maiuscola nella prima gara del weekend conclusasi con la terza piazza.

In Ungheria non ci sarà Santino Ferrucci, squalificato per quattro gare dopo che a Silverstone ha tamponato volontariamente il compagno di squadra in Trident, Arjun Maini, subito dopo la bandiera a scacchi. Il pilota statunitense è stato poi messo alla porta dalla scuderia italiana, con l’aggravante di diversi pagamenti arretrati da parte dei suoi ‘sponsor’. Al suo posto arriva Alessio Lorandi, promosso dalla GP3 Series.

La Trident scarica Santino Ferrucci con effetto immediato per il resto della stagione di Formula 2

GP3 SERIES – Nella serie più leggera, Anthoine Hubert ha ritrovato la leadership della classifica grazie alla vittoria in Gara 1 e al quarto posto in Gara 2 nell’ultimo appuntamento di Silverstone (a Hockenheim la GP3 ha osservato un turno di riposo così come la Formula 2), dietro la tripletta Trident che ha regalato la prima gioia a Pedro Piquet. Il pilota francese della ART Grand Prix guida ora con sei punti di margine sul compagno di squadra Callum Ilott, salito comunque sul podio nella prima gara del weekend dietro ai due compagni di squadra Ilott e Mazepin.

ORARI TV – Sky Sport F1 continuerà a curare la diretta esclusiva dell’intero weekend (comprese Formula 2 e GP3 Series, ndr), dalle libere del venerdì alla gara di domenica, mentre qualifiche e gara potranno essere viste in chiaro, ma in differita, su TV8.

Inoltre, come accade da fine aprile, tutto il weekend verrà trasmesso in diretta anche su Mediaset Premium, in seguito alla nuova collaborazione siglata con Sky. Le tre sessioni di prove libere e la gara, con i relativi approfondimenti prima e dopo le sessioni, saranno visibili sul canale Sky Sport Vetrina (canali 319 e 374, in HD al 379 del digitale terrestre).