Dov’eravamo rimasti? Ah sì, all’ennesima vittoria di Marc Marquez, ottenuta in terra natìa; al primo, meritato, podio di Fabio Quartararo in top class; alla grande prova di forza di Danilo Petrucci e al crollo di Alex Rins; al tremendo strike di Jorge Lorenzo, che ha fatto fuori come birilli i papabili candidati alla vittoria: Valentino Rossi, Andrea Dovizioso e Maverick Vinales; alla vittoria schiacciante di Alex Marquez in Moto2; alla vittoria in volata di Marcos Ramirez e al podio “rossiano” di Celestino Vietti. Questi i punti chiave che dovranno essere sviscerati, e dai quali dovremo ripartire per il prossimo Gran Premio, quello di Assen. Delineiamo il quadro della situazione.
MOTOGP – Il weekend spagnolo avrebbe potuto offrire agli spettatori uno spettacolo più emozionante, se solo il bowling non fosse rientrato prepotentemente, e improvvisamente, nelle discipline motociclistiche. Sostanzialmente, Marc Marquez ha dovuto gestire la gara, e stare un minimo accorto nel finale per non subire un clamoroso rientro da parte di Quartararo. Una gara d’amministrazione, una semplice passeggiata, che proietta il cabroncito vertiginosamente davanti a tutti. Qualcosa però potrebbe cambiare ad Assen, gara spesso imprevedibile, o addirittura roboante, come nell’edizione dello scorso anno.
Spera invece nell’ottimo e storico feeling tra Yamaha e il circuito olandese Fabio Quartararo. Il podio in Spagna è stata una bella iniezione di fiducia, giunta dopo aver ottenuto la seconda pole in top class dopo appena sette gare. Il francese comincia a voler bussare prepotentemente alla porta dei big, ed Assen potrebbe rappresentare la giusta occasione per regalarsi la prima vittoria in MotoGP, laddove lo scorso anno ottenne un secondo posto dietro a Bagnaia.
Obiettivo continuità per Danilo Petrucci, chiamato a sudare ben più di sette camicie per conservare il posto da ufficiale nel 2020, inseguito da spettri australiani o addirittura spagnoli. Il tracciato olandese non ha mai sorriso granché a Borgo Panigale, ma la gara dello scorso anno ci insegna come i valori possano assottigliarsi notevolmente dopo lo spegnimento dei semafori. Dovrà ritornare ai livelli soliti Alex Rins, un po’ turista fai da te in terra spagnola. Per lui, Assen rievoca dolci ricordi: secondo podio in MotoGP lo scorso anno.
Missione concentrazione e competitività, invece, per Jorge Lorenzo. Lo strike spagnolo ha lasciato strascichi pesanti, soprattutto psicologici. Assen è l’occasione giusta per rimettersi in carreggiata, così come lo è per i “caduti”. Valentino Rossi, da sempre competitivo in Olanda, è fermo all’ultima vittoria ottenuta proprio ad Assen due anni fa; Andrea Dovizioso vorrà riscattarsi e cercare di non far fuggire ulteriormente Marquez; Maverick Vinales dovrà, invece, stringere un patto con la Dea Bendata, affinché non gli capitino più tamponamenti.
MOTO2 – La gara di Barcellona ha consacrato, forse definitivamente, la stella di Alex Marquez. Tre vittorie di fila sono tante, specialmente per un pilota incostante come lui, e la vetta del Mondiale impreziosisce il tutto. Dopo 5 anni di apprendistato in Moto2, che sia giunto il momento di fare il grande salto? Ad Assen un primo verdetto: lo scorso anno fu 3°.
Tom Luthi, però, non vorrà essere da meno. Secondo in Spagna, secondo nel Mondiale, secondo ad Assen lo scorso anno. Sarà della partita per la vittoria. Così come lo sarà Jorge Navarro, ancora a podio e ormai specialista della categoria. Dovrà cominciare a non buttar più via occasioni Lorenzo Baldassarri, ancora out e detronizzato dalla vetta del Mondiale. Obiettivi alti anche per Enea Bastianini e Luca Marini, ottimi 5° e 6° nello scorso GP.
MOTO3 – Discorso sempre molto vago nella classe cadetta. Tutti sono in grado di lottare per la vittoria, e tutti sono in grado di gettare alle ortiche occasioni importanti (vedi Dalla Porta, Arbolino, Masia, Rodrigo, Toba). Ad Assem Aron Canet avrà l’opportunità di allungare in testa al Mondiale; Celestino Vietti di continuare a sorprendere e regalare sorpassi da cineteca; Romano Fenati di sbloccarsi definitivamente.
ON BOARD LAP – Un giro di pista con Stefan Nebel, commentatore per Eurosport ed ex pilota SBK, in sella ad una BMW s1000RR, nel 2016.
IL CIRCUITO – Il TT Circuit Assen è un impianto sportivo progettato specificamente per le due ruote, dove abitualmente non corrono le autovetture. Viene da sempre considerato uno dei più difficili del campionato, infatti è soprannominato di università delle due ruote, a causa delle sue velocità medie elevatissime. Nonostante le recenti modifiche che ne hanno alterato in parte la fama, il circuito mette tutt’ora a dura prova sia le moto che i piloti.
Al giorno d’oggi, dopo molte modifiche negli anni, la pista misura 4555 metri. Il rettilineo più lungo è di 970 metri. La progressiva diminuzione della lunghezza del tracciato ha avuto come motivazione la sicurezza dei piloti, che corrono in un tracciato stretto, privo di grandi rettilinei e con un numero inferiore di curvoni veloci.
L’ultima grande modifica è stata realizzata nel 2006 ed ha eliminato tutta la prima parte del circuito, molto veloce e particolare per un tracciato moderno, riducendo di quasi 1500 metri la lunghezza del tracciato. Al suo posto sono state costruite nuove tribune più capienti delle precedenti, affacciate sul nuovo complesso di curve iniziali, lente e “banali”. Questi lavori al circuito ed alle infrastrutture, che comprendevano la realizzazione di strutture ricettive e commerciali sul terreno che ospitava l’”anello nord” e contestati dagli amanti del classico TT, sono costati 85 milioni di euro.
LA PAROLA A MICHELIN – “Assen è una pista estremamente tecnica e preparata in un modo leggermente diverso. La gomma posteriore fa la maggior parte del lavoro viste le tante curve veloci e fluenti, quindi tutti i piloti hanno bisogno di un grip buono e costante. È un circuito in cui i piloti amano spingere per tutta la gara e con le nuove tecnologie introdotte ci aspettiamo che siano in grado di fare una gara di gruppo e veloce. Assen è anche una pista dove il meteo può cambiare rapidamente e gioca un ruolo importante, quindi dovremo essere preparati anche per questo. Nell’anno del nostro ritorno in MotoGP abbiamo avuto una gara bagnata e le gomme avevano funzionato molto bene“.
ORARI TV – Il Gran Premio sarà disponibile in diretta ed in esclusiva sulla piattaforma satellitare e digitale Sky, al canale Sky Sport MotoGP HD; in chiaro, in diretta, sul canale TV8.