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30 Maggio 2018 - 14:13
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GP Italia
Dopo la trasferta francese di Le Mans, il Motomondiale sbarca al Mugello per la prima tappa italiana del 2018

Giugno è finalmente alle porte e, con lui, non poteva mancare l’arrivo di una tappa storica del Motomondiale: il Gran Premio d’Italia. Si corre al Mugello, tracciato mitico e teatro di forti emozioni, dove il pubblico si divide tra passioni, o meglio fedi, per Valentino Rossi e la Ducati. Due colori diversi, che faranno del Gran Premio italiano ancora una volta uno dei più belli della stagione.

La recente prova a Le Mans, però, ha visto trionfare per la terza volta di fila in questa stagione Marc Marquez. Il campione del mondo in carica sembra godere di un periodo di forma perfetta e il divario che ha dagli avversari in campionato lo conferma: 36 punti in più del secondo, Maverick Viñales.

Spesso, però, i numeri ingannano e quanto emerso dalla pista non è propriamente quello che dice la classifica generale. La corsa iridata vede un Andrea Dovizioso attardato e autore di due zeri consecutivi ma, insieme a Marquez, si è dimostrato il migliore per prestazioni in pista. Il forlivese darà certamente tutto per portare a casa il secondo trionfo consecutivo sul tracciato toscano, spinto dal grande tifo per lui e la Ducati.

Un’altra prova della cattiva convergenza di prestazioni e classifica è proprio la seconda posizione di Maverick Viñales, che in Francia ha raccolto poco ed è sembrato parecchio in difficoltà. Il numero 25 del team Movistar Yamaha ha comunque tutte le carte in regola per lì in cima, soprattutto su una pista dove nel 2017 arrivò secondo. Si parla di crisi della Casa dei tre diapason anche in questa stagione, ma di fatto ci sono tre M1 dietro la RC213V di Marquez: la prima è, come detto, quella del catalano che precede di un punto la moto satellite di Johann Zarco e di tre lunghezze il compagno di squadra Valentino Rossi. Il francese del team Tech 3 cerca ancora la sua prima vittoria in MotoGP e, dopo un inizio di campionato esaltante, sarebbe il giusto premio.

Discorso a parte merita il Dottore. Così come il numero 25 catalano, anche la stagione del nove volte iridato è stata segnata da alcuni problemi irrisolti a livello tecnico. Nonostante ciò, Rossi ha recentemente trovato il secondo podio dell’anno e le motivazioni per il suo primo Gran Premio di casa saranno a mille, su una pista dove ha trionfato per sette volte in MotoGP.

Massima convinzione anche per Danilo Petrucci (Alma Pramac Racing), autore di un bel secondo posto a Le Mans, e per Andrea Iannone (Team Suzuki Ecstar) e Franco Morbidelli (Estrella Galicia 0,0 Marc VDS), decisi a diventare protagonisti nella gara di casa.

MOTO2 – La classe di mezzo arriva al Mugello dopo una gara spettacolare. A Le Mans ha vinto Francesco Bagnaia (Sky Racing Team VR46), che ora detiene il primato in classifica iridata con 25 punti di vantaggio sul suo primo inseguitore, il portoghese della KTM Miguel Oliveira.

Le aspettative della vigilia, però, ricadono soprattutto su Mattia Pasini, che qui trionfò nella passata stagione. Il romagnolo della Italtrans Racing si impose sulle due Kalex targate Marc VDS di Tom Luthi e Alex Marquez. Il catalano, oggi terzo in classifica iridata, ha da poco raccolto un motivante podio a Le Mans che lo rilancia in corsa per il titolo.

Dietro di lui c’è Lorenzo Baldassarri (Pons HP40), che lo marca stretto a tre punti di distanza. Dopo la caduta nella prova transalpina, il marchigiano vuole fare bene davanti al pubblico di casa e di certo la competitività dimostrata in questa stagione potrà dargli la giusta spinta. Balda è quindi chiamato a una grande prova al Mugello. Da tenere d’occhio i ‘terribili’ rookie Joan Mir, reduce dal primo podio nella classe, e Romano Fenati (Marinelli Snipers Team), autore della prima top 10.

MOTO3 – La classe leggera arriva al Mugello dopo una gara francese combattuta, spettacolare e piena di imprevisti. Per la prima volta sul gradino più alto è salito Albert Arenas, che ha portato alla vittoria la scuderia di Aspar Martinez. Il pilota del team battezzato con il nome della leggenda spagnola ha fatto sua la quinta prova della stagione davanti al compagno di box Andrea Migno. Il romagnolo non arrivava a podio proprio dal Mugello 2017, dove vinse per la prima volta in Moto3.

Le Mans è stata una beffa amara per Fabio Di Giannantonio, che ha tagliato il traguardo davanti a tutti centrando la prima vittoria in carriera, ma che poi è stato penalizzato retrocedendo in quarta posizione. Il romano riproverà a far bene tra le curve toscane, dove nella passata stagione conquistò la piazza d’onore.

La gara francese è stata all’insegna delle cadute, come quella di Enea Bastianini (Leopard Racing), di Jorge Martin (Del Conca Gresini) e di Marco Bezzecchi (Redox PruestelGP). Nonostante tutto, però, l’italiano mantiene il primato in classifica generale con 63 punti, quattro in più del ‘Diggia’.

IL CIRCUITO – La classe regina si appresta a vivere il sesto appuntamento in calendario al Mugello. Il tracciato misura 5245 metri, si snoda sulle colline toscane ed è caratterizzato da frequenti cambi di inclinazione: se nelle curve in salita il rischio è di arrivare senza la velocità necessaria dopo una grande frenata, in quelle in discesa c’è il pericolo opposto, ossia di finire nelle vie di fuga per aver staccato troppo tardi.

La pista vanta anche uno dei rettilinei più lunghi del campionato (1141 metri) che richiede un motore potente e naturalmente un impianto frenante di primo ordine per non perdere, nella massima stabilità, quanto si potrebbe aver guadagnato sul dritto.

È la curva 1, battezzata San Donato, alla quale si arriva a pieno regime dopo aver svettato su una collinetta molto spesso a ruote sollevate. Le 13 curve restanti invece sono abbastanza uniforme e permettono ai dischi in carbonio di raffreddarsi nonostante le alte temperature dell’asfalto e dell’aria in condizioni climatiche regolari. Secondo i tecnici, l’Autodromo del Mugello rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi. In una scala da 1 a 5 occupa la terza posizione.

Così come per il Qatar, anche al Mugello si stacca duramente. Alla curva uno si tirano le leve a 350 km/h e nelle altre staccare a 270 km/h. I piloti usano i freni 10 volte al giro per un totale di 28 secondi, valore che corrisponde al 26 per cento della durata della gara.

La staccata più difficile, come dicevamo, è quella alla San Donato, dove si arriva a 355 km/h (qualcosa di più con la scia) e si entra in curva a 90 km/h. Per riuscirci i piloti si attaccano ai freni per 5,2 secondi durante i quali percorrono 288 metri. La decelerazione è brutale: il carico sulla leva è di 5,4 kg e la pressione del liquido freno di 9,3 bar.

La pressione di quest’ultimo tocca invece i 9,5 bar nelle curve 10 (Scarperia) e 12 (Correntaio), ed equivale al triplo della pressione di una bottiglia di spumante: in entrambi i casi le moto vi arrivano a meno di 240 km/h e frenano per circa 4 secondi ma il carico sulla leva è di 5,5 kg.

Da segnalare anche i 204 metri della frenata alla curva Bucine (14) dovuti alla discesa che introduce sulla retta finale: i prototipi della classe regina passano da 265 km/h a 108 km/h in 4,2 secondi con una decelerazione massima di 1,5 g.

HISTORIC ON BOARD LAP – Valentino Rossi (2009)

MICHELIN – Il Gran Premio d’Italia al Mugello rappresenta una sfida piuttosto ardua per la Michelin, fornitore unico di pneumatici in MotoGP. Il livello di sollecitazione delle coperture francesi è molto elevato a causa dell’alternanza di curve e frenate violente con un o dei rettilinei più lunghi della stagione.

Michelin porterà sia all’anteriore sia al posteriore gomme slick Soft, Medium e Hard, con profili asimmetrico per le Medium e Hard posteriori. In caso di gara bagnata, invece, le mescole saranno quelle Soft e Medium sia all’anteriore sia al posteriore, con profilo asimmetrico al solo posteriore.

“Dopo il Gran Premio di casa della Michelin a Le Mans, si passa ad un circuito come quello del Mugello molto complesso ed esigente per gli pneumatici, che sono messi a dura prova dalla successione di curve e frenate violente, così come il lunghissimo rettilineo – ha detto Piero Taramasso, responsabile della sezione due ruote di Michelin Motorsport All’inizio dell’anno abbiamo preso in considerazione tutte le caratteristiche del tracciato toscano per scegliere la gamma di pneumatici ad esso più adeguata da mettere a disposizione dei piloti. Si tratta di una delle gare più difficili da pianificare per noi. Abbiamo, poi, svolto prove al Mugello poco prima della gara di Le Mans, per cercare delle conferme che sono arrivate. I tempi sul giro sono stati molto veloci: sarà quindi bene ripetere quelle prestazioni anche nel fine settimana di gara”.

ORARI TV – Per la seconda volta in questa stagione TV8 affiancherà Sky Sport MotoGP nella trasmissione in diretta delle qualifiche e delle tre gare del weekend argentino di Termas de Rio Hondo, mentre come lo scorso fine settimana di Le Mans le prove libere e i warm-up domenicali restano un’esclusiva del canale satellitare e di Sky Sport Vetrina, a disposizione per gli abbonati Mediaset Premium che hanno attivato l’offerta sul canale 374 del DTT (anche in HD sul 379).