Due settimane fa, in Messico, Lewis Hamilton è riuscito a centrare il suo quinto titolo iridato in Formula 1, eguagliando il numero di mondiali vinti da Juan Manuel Fangio. Il pilota inglese, dopo aver mancato il colpo ad Austin, non ha sbagliato e ha centrato il suo obiettivo nella gara sulla pista messicana, nonostante il brivido del 4° posto e di una prestazione non propriamente esaltante della Mercedes.
Proprio il team di Stoccarda, nelle ultime due trasferte di Brasile e Abu Dhabi, dovrà difendere la leadership del Campionato Costruttori dalla rimonta della Ferrari, molto in palla in USA e Messico, tra la vittoria di Kimi Raikkonen ad Austin e il doppio podio dell’Autodromo Hermanos Rodriguez. Sulla pista che ha sancito l’addio al titolo mondiale per Sebastian Vettel, il team di Maranello ha ritrovato una solida competitività rispetto a una Mercedes in calo dopo le polemiche legate ai mozzi forati. Tra le scuderie regine di questa stagione vi sono appena 55 punti, nulla visti i tanti punti in palio nelle ultime due gare.
La gara messicana, però, ha messo in mostra la rinascita della Red Bull, anche se a metà: perché se da una parte Max Verstappen gioisce per la sua quinta vittoria in carriera (la seconda di fila in Messico), dall’altra non si è mai visto un Daniel Ricciardo così arrabbiato e triste nelle interviste post-gara. L’australiano, dopo la splendida pole del sabato, stava riuscendo a portare a casa un ottimo 2° posto, quando, per l’ennesima volta, la sua RB14 a pochi giri dalla fine. Frustrato e deluso, Ricciardo si avvia a chiudere la sua esperienza col team austriaco in modo pessimo, anche tra le frecciatine di Helmut Marko.
CLASSIFICA PILOTI
1° Lewis Hamilton (Mercedes) – 358 punti
2° Sebastian Vettel (Ferrari) – 294 punti
3° Kimi Raikkonen (Ferrari) – 236 punti
4° Valtteri Bottas (Mercedes) – 227 punti
5° Max Verstappen (Red Bull) – 216 punti
6° Daniel Ricciardo (Red Bull) – 146 punti
7° Nico Hulkenberg (Renault) – 69 punti
8° Sergio Perez (Force India) – 57 punti
9° Kevin Magnussen (Haas) – 53 punti
10° Fernando Alonso (McLaren) – 50 punti
11° Esteban Ocon (Force India) – 49 punti
12° Carlos Sainz (Renault) – 45 punti
13° Romain Grosjean (Haas) – 31 punti
14° Pierre Gasly (Toro Rosso) – 29 punti
15° Charles Leclerc (Sauber) – 27 punti
16° Stoffel Vandoorne (McLaren) – 12 punti
17° Marcus Ericsson (Sauber) – 9 punti
18° Lance Stroll (Williams) – 6 punti
19° Brendon Hartley (Toro Rosso) – 4 punti
20° Sergey Sirotkin (Williams) – 1 punto
CLASSIFICA COSTRUTTORI
1° Mercedes – 585 punti
2° Ferrari – 530 punti
3° Red Bull – 362 punti
4° Renault – 114 punti
5° Haas – 84 punti
6° McLaren – 62 punti
7° Force India – 47 punti
8° Sauber – 36 punti
9° Toro Rosso – 33 punti
10° Williams – 7 punti
IL CIRCUITO – L’Autodromo di Interlagos, intitolato alla memoria del pilota Josè Carlos Pace nel 1977, è sito nella città di San Paolo ed è così nominato per via del quartiere cittadino in cui è stato costruito, dove sorgono i due laghi artificiali di Guarapiranga e Billings. Venne inaugurato nel 1940 ed ha ospitato 35 edizioni del Gran Premio del Brasile dal 1973 ad oggi; solo in dieci occasioni la gara venne spostata nell’autodromo di Jacarepaguà a Rio de Janeiro, durante i lavori di ammodernamento dell’intero impianto. Infatti, la versione originale di Interlagos prevedeva quasi 8 km che si sviluppavano tra i saliscendi tipici di questa pista e venne usata dal 1973 al 1980. Dal 1990 ad oggi, invece, la pista conta 4.309 km e si gira in senso antiorario, come accade a Singapore, Austin e Abu Dhabi.
La pista in Interlagos è ricca di curve e punti che hanno fatto la storia della Formula 1, iniziando dalla S do Senna, la prima chicane teatro di duelli e sorpassi spettacolari, come Montoya su Schumacher nel 2001 o Alonso su Massa e Webber nel 2012. Per poi passare alla Curva do Sol, dove moltissimi piloti rimasero coinvolti in incidenti da aquaplaning nel caotico Gran Premio del Brasile del 2003. Decisamente suggestivo il secondo settore, caratterizzato dai saliscendi tipici di Interlagos, con le curve Subida do Lago, Ferradura, Pinheirinho, Mergulho e Juncao, l’ultima vera curva prima del lungo curvone verso sinistra, Arquibancadas, che porta sul traguardo. Proprio in questa zona della pista sono stati fatti gli ultimi importanti interventi di ristrutturazione, con miglioramenti dei box e del paddock e, soprattutto, la modifica dell’entrata dei box per non permettere più ai piloti di avvantaggiarsi tagliandola.
ONBOARD LAP – Gustiamoci le particolarità della bellissima pista di Interlagos con un giro sulla McLaren MCL32 di Fernando Alonso, durante le prove libere del Gran Premio del Brasile del 2017.
ALBO D’ORO – Il pilota più vincente del Gran Premio del Brasile è Alain Prost con 6 successi (di cui 5 a Jacarepaguà), mentre ad Interlagos è Michael Schumacher con 4 vittorie. Tra i piloti in attivo Sebastian Vettel ha ottenuto 3 trionfi, mentre Raikkonen (che qui ha centrato il suo unico titolo mondiale nel 2007) ed Hamilton hanno vinto solo una volta. Da ricordare le splendide vittorie di Ayrton Senna del 1991 e 1993, ma anche la folle gara del 2003 con l’incredibile successo del nostro Giancarlo Fisichella su Jordan, col pilota romano che da allora fa compagnia a De Angelis e Alboreto tra gli italiani trionfanti in Brasile.
PIRELLI – Per l’ultima volta in questa stagione verranno utilizzati i P Zero White medium e Yellow soft, nominati per il Gran Premio del Brasile insieme ai Red supersoft. Questa gara, che si disputa vicino al centro di San Paolo, è famosa per essere imprevedibile, sia per le condizioni meteo che per l’azione in pista.
Mario Isola, responsabile car racing della Pirelli ha così commentato il Gran Premio del Brasile nella loro chiave di lettura: “Da questa gara non ci aspettiamo particolari novità: rispetto a quelle dello scorso anno, le tre mescole portate qui sono più morbide di uno step. I pneumatici White medium e Yellow soft del 2018 si possono infatti paragonare a soft e supersoft 2017, le due mescole usate nella strategia vincente dello scorso anno. Di conseguenza, il P Zero Red supersoft di quest’anno è equivalente al Purple ultrasoft 2017, mai utilizzato in Brasile. Quindi, la supersoft che useremo quest’anno è in realtà al debutto come grado di morbidezza. Il traffico in pista e i sorpassi fuori traiettoria sono due aspetti molto importanti da gestire a Interlagos. Anche il degrado è un fattore da tenere in considerazione, dati i carichi ai quali sono sottoposti i pneumatici nelle curve veloci, oltre alle possibili temperature molto elevate, anche se non ci aspettiamo livelli di degrado dei pneumatici particolarmente elevati in condizioni normali.”
IL CIRCUITO DAL PUNTO DI VISTA DEGLI PNEUMATICI
PRESSIONI MINIME ALLA PARTENZA (SLICK)
CAMBER MASSIMO
SET DI GOMME A DISPOSIZIONE PER L’INTERO WEEKEND
ORARI TV – Come accaduto per USA e Messico, anche il Gran Premio del Brasile sarà visibile in diretta e in chiaro su TV8 (solamente qualifiche e gara), mentre tutte le sessione di prove libere saranno esclusiva di Sky Sport F1.
VENERDI’ 9 NOVEMBRE
14.00 – Prove Libere 1 (Sky Sport F1)
18.00 – Prove Libere 2 (Sky Sport F1)
SABATO 10 NOVEMBRE
15.00 – Prove Libere 3 (Sky Sport F1)
18.00 – Qualifiche (Sky Sport F1, TV8)
DOMENICA 11 NOVEMBRE
18.10 – Gara (Sky Sport F1, TV8)