Dopo un febbraio di riscaldamento fatto di presentazioni e test, la Formula 1, dopo un intero inverno di attesa, torna finalmente a fare sul serio con la prima tappa del Mondiale 2019. L’esordio, come ormai consuetudine, sarà in Australia, sul circuito cittadino dell’Albert Park di Melbourne, dove i team metteranno nero su bianco le reali qualità e prestazioni delle loro nuove monoposto.
Nelle due settimane passate a Barcellona, la Ferrari è sembrata avere la vettura più competitiva, tanto sul giro veloce quanto nei long run, con Sebastian Vettel e Charles Leclerc che hanno mostrato un ottimo feeling con la SF90H, nonostante la vettura abbia accusato qualche problema tecnico di troppo, vedasi l’incidente del tedesco del 27 febbraio. Pare, invece, un po’ più attardata la Mercedes, che durante i test, anche attraverso le dichiarazioni di Toto Wolff, ha accusato un’inferiorità prestazionale rispetto alle rosse di Maranello; il distacco non è, comunque, preoccupante, ma la W10 è una vettura solida e affidabile, con Lewis Hamilton che andrà alla caccia del suo sesto titolo iridato. Un grande interrogativo sormonta la Red Bull, alle prese con la grande incognita della motorizzazione Honda: Max Verstappen e Pierre Gasly si sono lamentati della scarsa potenza offerta dal motore giapponese, palesemente inferiore rispetto a Mercedes e Ferrari. Il pacchetto aerodinamico creato da Adrian Newey è ottimo, ma tra la lentezza del motore Honda e le paure sulla sua affidabilità, il 2019 del team anglo-austriaco non nascono sotto una buona stella.
Ha stupito molto in positivo l’Alfa Romeo Racing, che potrebbe essere la grande sorpresa di questa annata, con la coppia inedita formata da Kimi Raikkonen (alla ricerca di riscatto dopo gli altalenanti anni in Ferrari) e Antonio Giovinazzi, che riporta un pilota italiano titolare in Formula 1 dopo ben 7 anni. La C38 ha sorpreso per la facilità di guida e la buona competitività mostrata in ogni giornata di test, superiore alla concorrenza di Renault, McLaren, Racing Point, Toro Rosso e Haas, ma siamo certi che la battaglia sarà ancor più accesa tra questi team. Sembra, infine, destinata a un’altra stagione di patemi la Williams, presentatasi con due giorni di ritardo a Barcellona e alle prese con irregolarità tecniche e la fuga di Paddy Lowe. Kubica e Russell avranno il compito durissimo di guidare quella che è, allo stato attuale, la vettura peggiore del lotto.
IL CIRCUITO – Il tracciato, lungo 5.303 m, è molto atipico per essere un cittadino, vista l’elevata media sul giro che si tiene all’Albert Park, luogo dove è situato il Gran Premio d’Australia. La pista venne creata negli anni ’50, ma, per via di varie proteste ambientaliste, non venne più utilizzata per quasi 40 anni, fino al 1996, quando la Formula 1 mise piede nella grande metropoli australiana. Il tracciato originale venne leggermente modificato e reso più sicuro, anche attraverso la realizzazione di un nuovo rettifilo di partenza con relativi box. La pista presenta molte curve e pochi segmenti di pura velocità, rendendola soggetta a dover utilizzare un elevato carico aerodinamico, con particolare attenzione alla elevata usura degli pneumatici. Tre saranno le zone DRS, dislocate sul rettilineo di partenza, sull’allungo tra le curve 2 e 3 e sul curvone veloce che raccorda le curve 12 e 13.
ONBOARD LAP – Gustiamoci un giro tra le curve dell’Albert Park insieme a Fernando Alonso, qui al volante della McLaren MCL32 nel 2017.
ALBO D’ORO – Il pilota più vincente a Melbourne è Michael Schumacher, dove il tedesco ha ottenuto 4 vittorie nel giro di cinque stagioni tra il 2000 e il 2004. 3 successi a testa, invece, per Jenson Button e Sebastian Vettel, che qui ha ottenuto gli ultimi due trionfi con la Ferrari. Dei piloti in attività ci sono anche due vittorie a testa per Lewis Hamilton e Kimi Raikkonen. Da annoverare, inoltre, anche la storica vittoria di Giancarlo Fisichella nel 2005 con la Renault.
Per quanto concerne i costruttori, la Ferrari è stato il team che alzato più volte il trofeo in onore di Jack Brabham, ben 8 volte.
PIRELLI – Albert Park ospita la gara inaugurale della stagione 2019 di Formula 1, su un circuito stradale abbastanza scorrevole e con alcune curve piuttosto veloci: caratteristiche diverse rispetto ai tracciati stop-and-go come Monaco e Singapore. Per questa gara, Pirelli ha nominato C2, C3 e C4, rispettivamente hard, medium e soft secondo i nuovi regolamenti più semplici che vedono solo tre colori – bianco, giallo e rosso – uguali per tutti i gran premi.
Mario Isola, responsabile F1 e car racing, ha così commentato il punto di vista della Pirelli sul prossimo Gran Premio d’Australia: “Le mescole C2, C3 e C4 nominate per questa gara sono all’incirca equivalenti a medium, soft e ultrasoft 2018. Questo fattore dovrebbe consentire ai piloti di spingere al massimo dall’inizio alla fine di ogni stint. Dopo otto giorni molto produttivi di test pre-stagione a Barcellona, siamo soddisfatti della gamma 2019 e siamo sulla strada per raggiungere il giusto compromesso tra prestazioni e durata. Su alcuni aspetti, come i livelli di degrado durante uno stint, avremo un quadro più completo solo dopo le prove libere. Un altro fattore importante da considerare in questo primo fine settimana di gara è legato ai nuovi regolamenti aerodinamici, difficili da verificare durante i test ma che dovrebbero consentire i sorpassi con più facilità”.
IL CIRCUITO DAL PUNTO DI VISTA DEGLI PNEUMATICI
PRESSIONI MINIME ALLA PARTENZA (SLICK)
CAMBER MASSIMO
SET DI GOMME A DISPOSIZIONE DELL’INTERO WEEKEND
ORARI TV – Tutte le sessioni del Gran Premio d’Australia saranno in diretta esclusiva su Sky Sport F1, mentre TV8 trasmetterà in differita e in chiaro qualifiche e gara.
VENERDI’ 15 MARZO
2.00 – Prove Libere 1 (Sky Sport F1)
6.00 – Prove Libere 2 (Sky Sport F1)
SABATO 16 MARZO
4.00 – Prove Libere 3 (Sky Sport F1)
7.00 – Qualifiche (Sky Sport F1)
14.00 – Qualifiche (TV8)
DOMENICA 17 MARZO
6.10 – Gara (Sky Sport F1)
14.00 – Gara (TV8)