Il mondiale endurance sta per tornare in azione dopo la pausa estiva. La 24 ore di Le Mans ha spalancato le porte alla fuga in campionato delle Toyota, che hanno ottenuto due nette doppiette sia alla Sarthe che nel primo appuntamento andato in scena in Belgio per la 6 Ore di Spa. La #8 di Alonso-Buemi-Nakajima ha vinto entrambe le corse e guida la classifica a punteggio pieno con 65 punti, seguiti dalla #7 di Conway-Kobayashi-Lopez a quota 45. La prima delle inseguitrici è la Rebellion #3 di Beche-Menezes-Laurent a 38 punti. Tra le GT a Le Mans si è assistito ad una doppietta delle Porsche, con la #92 di Estre-Christensen davanti a tutti con 56 punti contro i 48 della Ford #66 di Johnson-Mucke-Pla. Porsche davanti a Ford anche tra i costruttori, con 96 punti contro 50 mentre la Ferrari è terza a quota 45,5.
La 6 Ore di Silverstone darà il via alla seconda parte di stagione, mentre negli anni passati era la prima gara del campionato e si disputava ad aprile. Il tracciato è uno tra i più storici dell’intero mondiale, con una lunghezza di 5891 metri, leggermente allungato dopo le modifiche per la costruzione dei nuovi box nel 2010. La prima edizione della 6 Ore venne disputata nel lontano 1976 e fu valida per il campionato mondiale gruppo 5. La vittoria andò alla BMW 3.5 CSL di John Fitzpatrick e Tom Walkinshaw. La corsa britannica si è disputata quasi regolarmente sin da allora, con delle eccezioni negli anni 1989, 2001, 2002 e 2003. Qui le emozioni non sono mai mancate, con delle gare sempre al cardiopalma specialmente nell’ultimo decennio. Nel 2008, la gara si svolgeva sulla distanza dei 1000 km e in quell’occasione si assegnava il titolo dell’European Le Mans Series. La lotta era tra Audi e Peugeot, con i tedeschi che approfittando di un clamoroso incidente della 908 HDI FAP di Gene-Minassian vinsero il campionato con la R10 TDI di Premat-Rockenfeller. Nel calendario del FIA WEC ci è entrata nel 2012 e ne ha sempre fatto parte, regalando costantemente grandi emozioni.
La pista è comunque spettacolare nonostante le modifiche, con nomi delle curve che hanno fatto la storia. Famosissimo il tratto veloce composto da Maggots, Becketts e Chapel, che immettono sul lungo rettilineo dell’Hangar Straights. Tristemente famosa anche la curva Stove, dove nel 1999 Michael Schumacher rischiò la vita nell’incidente con la sua Ferrari nel quale si ruppe tibia e perone.
Il FIA WEC ha sempre corso qui a Silverstone, sin dalla prima edizione del mondiale nel 2012. I primi due appuntamenti vennero dominati dalla storica Audi R18 e-tron quattro, che vinse con Fassler-Lotterer-Treluyèr e nel 2013 con Kristensen-Duval-Mcnish. L’incantesimo dei quattro anelli venne spezzato nel 2014 dalla doppietta Toyota, vincitrice con Buemi-Davidson-Lapierre. I giapponesi si sono imposti anche nella passata stagione, con Buemi-Nakajima-Davidson che hanno beffato la Porsche di Hartley-Bernhard-Bamber grazie ad un sorpasso mozzafiato dello svizzero negli ultimi giri.
La gara prenderà il via domenica alle ore 13 e le ultime due ore saranno trasmesse live su Eurosport. Per seguire la diretta integrale è necessario iscriversi al sito del FIA WEC. Per seguire qualifica e gara in diretta sul sito ufficiale del WEC bisogna sottoscrivere un abbonamento acquistando l’intera stagione a 46.99€ oppure il singolo evento a 5.49€.