Andretti Autosport punta a rendere l’Harding Racing un suo junior team
01 Agosto 2018 - 19:39
|
La scuderia di Michael Andretti sta cercando di espandere il suo programma in IndyCar, con o senza la presenza della McLaren

Nelle ultime settimane si è parlato molto di un possibile ritorno in IndyCar della McLaren dopo la felice esperienza della 500 Miglia di Indianapolis 2017. La scuderia di Woking vorrebbe espandere i propri orizzonti nel motorsport, e il consiglio d’amministrazione sta valutando con grande attenzione la prospettiva di impegnarsi a medio termine in America, in partnership con l’Andretti Autosport.

Nel frattempo la compagine di Michael Andretti non sta certo nascondendo l’ambizione di voler espandere ancora di più il suo programma in IndyCar, aggiungendo qualche altra monoposto oltre alle quattro attualmente schierata dal team americano. Nel caso in cui la partnership con la McLaren non vada in porto, l’Andretti Autosport potrebbe costruire un legame con l’Harding Racing, a suo volta intenzionato a mettere radici in IndyCar e a disputare la stagione 2019 con due vetture e non più col solo Chaves (sostituito prima della gara di Toronto, ndr).

 

 

Le parti stanno studiando la situazione. L’Harding Racing preferirebbe rimanere un team a sé stante, ma l’opportunità di entrare sotto l’ala protettiva di un team prestigioso come Andretti è allettante. Dall’altro lato Andretti spinge per un accordo anche per avere la possibilità di dare una vetrina importante in IndyCar ai giovani piloti di sua proprietà, in primis Pato O’Ward e Colton Herta, che stanno duellando per la conquista del campionato Indy Lights.

“Stiamo cercando di trovare il budget necessario per far fare all’Harding Racing un ulteriore salto di livello – ha ammesso Brian Barnhart, direttore del team statunitense – Innanzitutto è sempre difficile avere le risorse necessarie per essere al via. Poi disputare un’intera stagione con una vettura è certamente una sfida importante, forse fin troppo sottovalutata dai più. Ora stiamo provando a migliorare la nostra posizione nella categoria, e per farlo serve il giusto budget e tutta una serie di elementi”.