Fernando Alonso non vede l’ora di fare il suo debutto al volante di una DW12 della IndyCar Series. Il pilota spagnolo, in vista del suo impegno alla 500 Miglia di Indianapolis con l’Andretti Autosport, ha preso contatto col mondo della IndyCar presentandosi al paddock del Barber Motorsports Park.
Per il pilota della McLaren c’è stato un vero e proprio bagno di folla, con tanti appassionati americani che si sono fermati per chiedere un autografo o un selfie. Oltre al contatto coi tifosi, Alonso ha anche tenuto una conferenza stampa alla presenza di Michael Andretti, proprietario del team che lo farà correre alla Indy 500 con una monoposto gestita dalla McLaren, e Zak Brown, direttore sportivo della McLaren.
“Sono stati dieci giorni incredibili quelli post annuncio e sono molto eccitato per avere l’opportunità di prendere parte alla 500 Miglia di Indianapolis – ha spiegato Alonso nella conferenza stampa – Ogni pilota al mondo ha come obiettivo principale quello di competere nelle gare più importanti, contro i piloti più forti e alla guida delle auto più veloci al mondo. Questo è ciò che voglio fare alla Indy 500. Sarà una sfida difficile abituarsi alla macchina, ai superspeedway e a tutte le tecniche necessarie per essere in alto in questa tipologia di gare, ma attorno a me ho il miglior team e le migliori persone possibili per velocizzare il mio processo di apprendimento. E’ tutto molto eccitante e probante allo stesso tempo”.
Alonso ha poi proseguito: “Vincere è un target importante e difficile, perché per trionfare a Indianapolis devono andare bene un sacco di cose. Io prenderò tutto come un’esperienza, e avrò una mentalità aperta. So bene che non avrei alcuna speranza di andare forte se la gara fosse domani, visto che non so nulla della macchina e di come si guida al massimo su un ovale. Imparerò tutto passo dopo passo, mi impegnerò al simulatore e nel guidare bene nel traffico. Voglio arrivare alla gara preparato come gli altri. Tutto sarà arduo. Il traffico, il grande carico aerodinamico, l’assetto asimmetrico, l’impianto frenante. Anche le strategie saranno molto differenti rispetto a quelle a cui sono abituato, ma sono nel miglior team per imparare”.