BAKU – La McLaren ha ancora molta strada da fare per ritornare ai fasti d’un tempo, eppure in questa stagione la scuderia di Woking continua a rosicchiare punti in ogni gara. La MCL33 è una monoposto ancora acerba, e che soffre tremendamente in qualifica, ma sul passo gara riesce a esprimersi su buoni livelli, grazie anche alle capacità di Fernando Alonso e Stoffel Vandoorne. Anche nel GP d’Azerbaijan, gara da incubo sulla carta, i piloti della McLaren sono riusciti ad arrivare a punti.
Vandoorne ha terminato il gran premio in nona posizione, mentre Alonso è riuscito a prendere la bandiera a scacchi da settimo, vincendo un duello senza esclusione di colpi con Stroll. Il piazzamento di Alonso, quarto consecutivo in zona punti, era difficilmente pronosticabile dopo la partenza. Il due volte campione del mondo era stato coinvolto in un incidente al via con Sirotkin e Hulkenberg, e aveva riportato dei danni sulla vettura. Lo spagnolo è incredibilmente riuscito a rientrare ai box girando su due ruote, avendone due completamente andate, ed è tornato in gara dopo il pit stop. Alonso ha faticato a trovare il ritmo, finendo anche lungo in curva 1, ma ha sfruttato nel migliore dei modi la safety car provocata dall’incidente fra le Red Bull per scalare la classifica.
“Quella di Baku è stata senza dubbio una gara molto pazza – ha affermato il pilota della McLaren – Un altro settimo posto, ma credo che questo sia frutto della mia perseveranza e del mio orgoglio, perché credo che nessuno al posto mio sarebbe riuscito a portare la macchina ai box. Avrebbero parcheggiato la macchina a bordo pista, o si sarebbero ritirati nel caso in cui fossero arrivati in pit lane. Noi non ci siamo arresi e abbiamo continuato a lottare per ogni decimo, giro dopo giro, sfiorando i muri. Sono felice di aver ottenuto questi punti. Probabilmente questa è una delle mie gare più belle da tanto tempo a questa parte, e una delle migliori della mia vita. Ho raggiunto la pit lane per miracolo: mi mancavano due ruote, e l’ala anteriore e il fondo erano danneggiati. Quando mi hanno detto che la macchina aveva dei danni, ho temuto di non riuscire ad arrivare al traguardo. Fortunatamente non è stato così; ho fatto dei sorpassi, e con la safety car ho recuperato altre posizioni. Il settimo posto è un risultato sorprendente, perché conquistato con una vettura danneggiata”.