INDIANAPOLIS – Ha voluto a tutti i costi abbandonare la Formula 1 per concentrarsi sulla 500 Miglia di Indianapolis e vincere la Tripla Corona, e invece Fernando Alonso rischia addirittura di non potersi nemmeno qualificare alla gara più blasonata del motorsport americano.
Nelle quattro sessioni di prove libere il pilota spagnolo è sempre stato in difficoltà: molto indietro il primo giorno, a muro il secondo, sempre ai box nel terzo per problemi strutturali sulla sua monoposto dopo l’incidente, e fuori dai primi venti nel quarto. La McLaren non ha mai mostrato di aver trovato un buon assetto in vista delle qualifiche, e nei giri senza scie Alonso è sempre stato fra i peggiori, a dimostrazione dello scarso stato di salute della sua DW12-Chevrolet.
In qualifica Alonso è rimasto mestamente ultimo dopo il primo tentativo, complice una foratura lenta alla posteriore destra che lo ha rallentato, permettendogli di girare a 225 miglia orarie di media e al di sotto anche di quanto fatto nelle prove libere. Dopo aver scovato la causa del problema, la McLaren ha rimandato in pista l’asturiano per cercare di farlo entrare fra i primi trenta, così da ottenere un accesso garantito alla 500 Miglia di Indianapolis e alla sessione di qualifiche della domenica riservata ai piloti che hanno realizzato un tempo fra il decimo e il trentesimo il sabato. Alonso non è però riuscito a trovare il passo per centrare l’impresa, e dovrà giocarsi il diritto di partecipare alla gara nel Bump Day con altri cinque piloti, fra i quali spicca James Hinchcliffe. Se il pilota della McLaren non si metterà alle spalle almeno tre avversari, allora verrà automaticamente “tagliato” e non potrà prendere parte alla 500 Miglia di Indianapolis. Uno smacco incredibile, per un pilota che puntava senza se e senza ma a vincere la gara.
“La foratura non mi ha sicuramente aiutato – ha dichiarato Alonso, citato da IndyStar.com – Ma a essere sinceri, le nostre performance sono state scarse per tutta la settimana. Piuttosto deficitarie. Non siamo veloci. Penso che sia sconfortante quello che è successo, ma credo che sia più che altro la McLaren a doversi porre delle domande. Il team non era pronto per questa sfida. Siamo stati lenti. Abbiamo visto un team (Juncos Racing, ndr) che ha avuto un pilota finito a muro e la mattina successiva aveva la macchina già pronta. Noi no. Siamo stati lenti in ogni cosa. Dobbiamo cercare di restare calmi, anche se è del tutto evidente che sia io che il team stiamo passando un momento difficile. Proveremo a fare qualcosa nel corso della notte, ma purtroppo non possiamo trovare qualcosa di importante dalla sera alla mattina: non diventeremo veloci in una notte. Speriamo che almeno sia sufficiente per poter partecipare alla gara”.