2108 km totali percorsi negli otto giorni di test a Barcellona, con 453 giri completati negli ultimi quattro giorni di prove invernali. La McLaren, quest’anno, può presentarsi a Melbourne quantomeno con un chilometraggio decente, e con una conoscenza della monoposto e della nuova power unit Honda decisamente superiore rispetto a dodici mesi fa, quando la scuderia di Woking trascorse un inverno tormentato, tra problemi di affidabilità e l’incidente di Fernando Alonso.

Proprio Alonso ha dato dimostrazione di solidità e tenacia nel corso dei test, sobbarcandosi un’importante mole di lavoro volta a verificare l’efficienza degli aggiornamenti introdotti sulla power unit Honda e sulla MP4/31. I tempi di Alonso non sono certo stati i più rapidi del gruppo, ma hanno mostrato che la McLaren quest’anno è messa meglio rispetto all’anno scorso, e nelle prove di long run il due volte campione del mondo ha girato su un ritmo pressoché identico a quello di Toro Rosso e Force India.

Alonso però ci ha tenuto a precisare che il lavoro da fare, specie sul fronte power unit, è ancora tanto. “Abbiamo ancora dei cavalli da recuperare sugli avversari,” ha confidato il pilota della McLaren ad As. “Purtroppo i test quest’anno sono stati brevissimi. Speriamo di riuscire a colmare il gap durante la stagione. Non possiamo dimenticarci che l’anno scorso abbiamo dovuto far ricorso a dodici motori per riuscire a completare la stagione; almeno quest’anno è impossibile pensare che possa anche solo ripetersi uno scenario simile. Abbiamo fatto dei progressi tangibili in molte aree e altri ne faremo ancora, pertanto è difficile dire in che posizione siamo in questo momento, ma siamo ancora un po’ più indietro rispetto a dove vogliamo essere. Quando saremo in Australia, e tutte le monoposto gireranno con carichi di benzina simili e mescole di gomme identiche, sapremo se siamo diciassettesimi, undicesimi o quinti, e da lì capiremo cosa potremo aspettarci per il resto del campionato.”