Come ben ricorderete, tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016 il presidente della Ferrari Sergio Marchionne aveva più volte insistito sulla volontà di far ritornare in Formula 1 il marchio storico dell’Alfa Romeo. Tuttavia lo stesso Marchionne aveva sottolineato il fatto che ciò non sarebbe stato semplice e che si sarebbe dovuta presentare un’occasione propizia per favorire questa operazione.
Proprio in questi giorni avevamo accennato alla situazione economico-finanziaria sempre più difficile della Sauber, che sta letteralmente mettendo in ginocchio il team. Lo stesso team principal Monisha Kaltenborn non si è presentata in Bahrain per cercare di risolvere le grane più urgenti del team elvetico, i cui dipendenti non vedono lo stipendio da un paio di mesi (vedi Sauber in piena crisi, GP Cina e Mondiale a rischio).
A fronte di queste difficoltà potrebbe intervenire proprio l’Alfa Romeo, che acquisendo la scuderia di Hinwil, le darebbe nuova linfa e una concreta possibilità di continuare la propria attività in Formula 1. Bisogna comunque sottolineare che questa operazione rappresenterebbe, a parere di chi scrive, un’ottima opportunità di investimento per la casa del biscione, date le grandi risorse tecnologiche (in particolar modo una galleria del vento di spicco, ndr) e umane dello storico team svizzero, attualmente il quarto più longevo dopo Ferrari, McLaren e Williams.
L’Alfa Romeo ha fatto la storia della Formula 1 soprattutto nei primi anni di questa categoria, vincendo i primi due campionati del mondo della storia con Nino Farina nel 1950 e Juan Manuel Fangio nel 1951. Dopo il ritiro dalle corse nel 1952, è ritornata come fornitore di motori dal 1961 al 1979 (in questo periodo si ricorda soprattutto il binomio con Brabham), prima di rifondare un proprio team dal 1979 al 1985, senza però ottenere grossi successi. Su 110 Gran Premi disputati, l’Alfa conta un bottino di 10 vittorie e due campionati del mondo.
Formalmente lo stemma dell’azienda lombarda ha fatto il suo ritorno nella massima serie automobilista all’alba del 2015, sostituendo FIAT come sponsorizzazione della Scuderia Ferrari, e ora potrebbe diventare lo Junior Team della scuderia di Maranello, sulle orme di quanto fa Toro Rosso con Red Bull. Sarebbe davvero qualcosa di unico soprattutto considerando che la storia del Cavallino Rampante ha inizio quando Enzo Ferrari, nel 1929, decise di rilevare la squadra corse dell’Alfa Romeo.