Se la pista di Austin, nel corso degli anni, ci ha abituato a gare mono-tematiche e pressoché scontate dal punto di vista delle emozioni, quest’anno ha deciso di introdurre delle variabili per aumentare lo spettacolo e contribuire all’imprevedibilità. Variabili “naturali”, spontanee, in diretta. Non molto gradite dalle coronarie dei tifosi del motomondiale sparsi qua e la in tutto il globo. A cominciare dalla prima vittoria in MotoGP di Alex Rins. Una gara eccezionale dello spagnolo, nuovamente in rimonta, stavolta dalla settima casella. Dopo essersi assestato per qualche giro in quarta posizione dietro Miller, poi diventata terza, l’alfiere Suzuki si è sbarazzato dell’australiano ed è andato a caccia del leader della corsa, Valentino Rossi. Fluidità, pulizia, gestione e aggressività in giusta misura: questi i fattori che hanno permesso a Rins, a quattro giri dal termine, di sferrare l’attacco sull’italiano e allungare di più decimi possibili per andare a cogliere la prima vittoria in top class. Nota statistica: è l’unico pilota ad aver vinto in tutte e tre le classi al COTA.
Non si può recriminar nulla Valentino Rossi, autore di una splendida gara, sia quando viaggiava in seconda posizione dietro la vittima illustre di giornata, sia quando ha preso il comando delle operazioni e ha cercato di essere il più scorrevole possibile per arginare gli attacchi di un fomentato Rins. Le gomme poi hanno fatto il resto, degradandosi in maniera sostanziale nel corso degli ultimissimi giri, privando Valentino di un ultimo vero tentativo di giro alla Barcellona 2009. Chiude sull’ultimo gradino del podio Jack Miller, miglior Ducati al traguardo e autore di una formidabile prima parte di gara. Il ritmo si è poi velocizzato così tanto che la scelta più consona è stata rimanere sul proprio ritmo, portando a casa un piazzamento di lusso.
E’ quarto Andrea Dovizioso, protagonista di un’eccellente rimonta dalla tredicesima posizione e ora nuovo leader del Mondiale, con un margine di soli tre punti su Rossi e di cinque su Rins. Alle sue spalle un ottimo Franco Morbidelli, quinto, davanti a Danilo Petrucci, Fabio Quartararo, Pol Espargaro, buonissimo ottavo con la KTM, Pecco Bagnaia, autore di una grande prestazione dopo le difficoltà del sabato, e Takaaki Nakagami. Maverick Vinales è 11° dopo aver scontato un Drive Through per jump start (oltre ad una Long Lap Penalty aggiuntiva e pleonastica), così come accaduto a Joan Mir, 17°.
Fuori dai giochi, incredibilmente, è proprio il leader incontrastato del COTA Marc Marquez. Il cabroncito, serenamente in testa con un vantaggio superiore ai tre secondi su Valentino, ha perso la moto in curva 12 a 12 giri dal termine, mettendo fine alla propria gara e spalancando le porte a Rossi e Rins per una lotta a due per la vittoria. Si interrompe così il domino assoluto del #93, perlomeno in gara, sul circuito americano. Oltre a Marquez ritirati anche Jorge Lorenzo e Cal Crutchlow, a completare una giornata assolutamente da dimenticare per Honda.