Binotto presenta la SF71H: “Abbiamo lavorato in ottica qualifiche”
23 Febbraio 2018 - 22:43
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L'ingegnere italiano nel corso dello show dedicato alla nuova nata maranellese ha mostrato le strade progettuali seguite durante la creazione della vettura

La nuova nata in casa Ferrari è una vettura costruita per migliorare i, pochi, punti deboli della passata SF70H e rafforzarne i, molti, punti forti, che l’hanno portata ad ottenere i cinque successi della passata stagione. Uno dei padri di questa monoposto è Mattia Binotto, il quale durante la presentazione, ha voluto sottolineare come la vettura sia stata costruire per ridurre la resistenza all’avanzamento, per combattere ad armi pari con le due Mercedes:

Quest’anno ci saranno molteplici sfide da affrontare, tra queste la principale è l’affidabilità delle power unit, sia per le difficoltà riscontrate lo scorso anno, sia per il kilometraggio che accumuleranno durante le rispettive sette gare, per questo abbiamo cercato di lavorare su ogni minimo dettaglio, senza tralasciare nulla. La base è quella dell’anno passato e abbiamo lavorato su quella per migliorare l’intero pacchetto. Il retrotreno ha subito alcune variazioni, e anche il disegno delle sospensioni è stato migliorato – ha precisato l’ingegnere reggiano – inoltre abbiamo cercato di lavorare sull’aerodinamica delle pence provando a migliorare un disegno esclusivamente nostro“. Successivamente Binotto ha voluto soffermarsi sui punti di forza che hanno caratterizzato la stagione nella passata vettura: “Quando abbiamo iniziato a progettare la vettura sapevamo i nostri punti di forza, tra questi c’era l’aerodinamica che ci ha permesso di ottenere numerosi successi sulle piste ad alto carico. Al contrario sulle piste ad medi-basso carico abbiamo sofferto maggiormente, per questo ci siamo voluti concentrare su quest’ottica“.

La SF71H è una macchina con molte novità e migliorie, tra cui il passo allungato per sfruttare una maggiore impronta a terra: “Il passo è stato allungato e sia le pance che i radiatori hanno subito un intervento di snellimento, e tutto questo è stato eseguito per migliorare l’aspetto aerodinamico. Aumentare l’interasse significa ampliare i fronti di lavoro per gli aerodinamici, soprattutto sulle appendici che si trovano a metà del corpo vettura. Il retrotreno è stato rastremato per migliorare i flussi, e questi sono tutti interventi per ampliare le prestazioni aerodinamiche. Un punto di forza mostrato dalla vettura nella passata stagione è stata la facilità con cui abbiamo potuto sviluppare la macchina, l’inizio è stato particolarmente fruttuoso, anche per via delle difficoltà iniziali della Mercedes, ma alcuni episodi sfortunati come la Malesia e Singapore non ci hanno permesso di lottare fino alla fine“.

L’ultima parte delle parole lasciate dal progettista del cavallino sono state per il rendimento in qualifica, che non è stato positivo come quello avuto dalle frecce d’argento: “E’ vero che la Mercedes ha ottenuto più pole position di noi, ma spesso è stato così solo per pochi centesimi che alla fine hanno fatto la differenza. Proprio per questo abbiamo voluto apportare delle migliorie a tutto il pacchetto motore, così da poter ottenere risultati ancora migliori“.

L’ultima chiosa è stato per l’Halo e per l’aumento del peso che quest’elemento ha portato: “Il peso totale dell’Halo è di 7 kg, anche se va aggiunto quello dei supporti e ciò aumenta il tutto di altri 3 chilogrammi. La FIA per aiutare le squadre ha aumentato il peso minimo delle vetture di 5 kg e ciò viene parzialmente completato“.