Una commovente corsa quella conclusasi da poco in Bahrain. E l’epilogo è stato quello perfetto per tutti, tifosi Audi e non. Le vetture della casa dei quattro anelli sono state imprendibili, con la numero 8 di Duval-Di Grassi-Jarvis che è stata perfetta ed ha preceduto la numero 7 di Fassler-Lotterer-Treluyèr. La macchina vincente si è involata sin dal via, con Duval che ha subito allungato sulle Porsche e sulle Toyota, mentre Fassler ha dovuto sudarsi i sorpassi sulle cugine tedesche. I colpi di scena non sono mancati. La Porsche numero 2 di Dumas-Jani-Lieb ha portato a casa il titolo soffrendo, dato che dopo la prima ora hanno sofferto una foratura dopo un contatto con una Porsche GT che gli ha fatto perdere 2 giri ai box per le riparazioni alla carrozzeria. I tre ragazzi sono stati comunque bravi a gestire la sesta posizione alle spalle delle Toyota che ha consentito loro di mettere le mani sul titolo iridato piloti, dopo che Porsche aveva già vinto il costruttori a Shanghai. Terzo posto per l’altra 919 Hybrid di Bernhard-Webber-Hartley, con l’australiano che dunque si congeda dal motorsport con un podio, in una giornata in cui le R18 erano veramente imprendibili.
Spettacolo come sempre immancabile in LMP2. Il duello per la vittoria finale ha coinvolto la G-Drive Racing numero 26 di Rast-Brundle-Rusinov e la RGR Sport By Morand di Albuquerque-Senna-Gonzales. Negli ultimi minuti Rast ha sottratto il primo posto ad Albuquerque sfruttando la maggiore velocità di punta della sua Oreca contro la Ligier, entrambe comunque a motore Nissan. Terza l’Alpine di Menezes-Lapierre-Richelmi, già campioni di classe davanti all’altra Ligier dell’ESM che era al comando con Derani, salvo poi perdere tutto con il genteman Cumming alla fine.
In GTE PRO Ferrari e Aston si dividono i titoli. La corsa all’inizio ha visto un grande spunto di Gimmi Bruni che ha portato la 488 GTE davanti alle Aston alla prima curva. Le Vantage erano però troppo veloci sul passo cosi prima Turner e poi Thiim hanno portato entrambe le vetture inglesi davanti a quelle italiane. Il colpo di scena però è poi avvenuto. Mentre Adam conduceva sereno, esce dai box ma una gomma si stacca, cosi torna in pit lane lentamente e perderà anche due giri al box a riparare il danno. La rimonta porterà la vettura condivisa da Adam e Turner non oltre il quinto posto. La vittoria è andata dunque alla vettura numero 95, l’altra Aston di Thiim e Sorensen, che si laureano campioni piloti di classe. Con il secondo posto di Bruni e Calado e il terzo di Rigon e Bird la Ferrari ha messo le mani sul titolo più ambito, quello costruttori.
Anche in GTE AM tripudio rosso. La rottura del motore dell’Aston Martin numero 98 verso metà gara ha di fatto consegnato prima della bandiera a scacchi il titolo alla 458 Itali numero 83 dell’AF Corse di Perrodo-Collard-Aguas, mentre le Porsche hanno dominato la corsa con la numero 88 di Al Qubaisi-Heinemeier Hansson-Long che ha vinto la classifica di classe.