Inside Tech – F1 2017 rivoluzione? …no grazie
12 Gennaio 2016 - 22:50
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Che Formula 1 vedremo in pista nel 2017? Questa domanda, da tempo sta stuzzicando l’immaginario di tifosi e addetti ai lavori. Le varie ricostruzioni grafiche, che ci anticipano quelle che dovrebbero essere le nuove forme, aiutano poco nella definizione di un quadro complessivo chiaro e semplice. Oltre all’appeal, che sicuramente dovranno suscitare le nuove monoposto ( le attuali non si ricorderanno sicuramente per le loro forme attraenti ) c’è da capire, se effettivamente riusciranno a sopperire all’ormai, cronico, problema della F1 moderna: i sorpassi in pista; o almeno la possibilità di avere duelli ravvicinati.
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Per le future vetture, sono state prese in considerazione tre proposte. Una proveniente dalla Red Bull Racing, una dalla Ferrari e quella della FIA stessa. A prevalere è stato “un’ibrido” tra l’idea Red Bull e quella FIA, quella della casa di Maranello è stata considerata troppo estrema. La direzione presa, sembra quella del massimizzare il grip meccanico e aerodinamico, con gomme di dimensioni generose, anche in vista di powerunit molto più potenti, aumentando non poco il carico del fondo vettura e riposizionando le ali; quella anteriore più larga e a freccia mentre quella posteriore ritorna ad essere bassa e larga.

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Ma entriamo più nel dettaglio. La larghezza delle monoposto passerà dagli attuali 1800 mm a 2000 mm, grazie anche all’adozione delle nuove Pirelli di 400 mm di larghezza al posteriore e 300 mm all’anteriore ( 325 e 245 le misure attuali ). La nuova ala anteriore sarà ancora più larga, arrivando a toccare i 1800 mm e resterà allineata alle ruote anteriori, c’era anche l’ipotesi di un’ala stretta, da 1400 mm, per evitare contatti troppo penalizzanti durante la gara, ma è stata scartata. Oltre alle misure maggiorate, dovrà avere una forma a “freccia” visto l’allungamento del muso di ulteriori 200 mm. La zona posteriore invece, strizzerà l’occhio alle vetture pre-2009. L’alettone ritornerà basso, da 950 mm a 800 e largo, da 800 a 950 mm, inoltre sarà reintrodotto il beam wing, ovvero il profilo inferiore vietato nel 2014, che potrà essere utilizzato come supporto; al posto degli attuali piloni verticali. La zona più soggetta a cambiamento, invece, doveva essere il fondo e l’estrattore posteriore. Usiamo “doveva” poiché proprio in queste ore è stata abolita la modifica a questa parte, per le future monoposto. Il nuovo fondo sarebbe dovuto essere più largo, fino a 1800 mm nella zona delle pance, e soprattutto maggiorato nella “capacità” dell’estrattore-diffusore, che doveva raggiungere i 250 mm di altezza nel bordo di uscita. A far cambiare idea alla FIA, sembra sia stata la Mercedes, con la motivazione che il nuovo fondo, aggiunto alle nuove ali, avrebbe generato un carico eccessivo per garantire la sicurezza delle gomme Pirelli. Questo perchè, per gestire quei valori di deportanza, si sarebbe ricorso a pressioni degli pneumatici “troppo alte.” Fa strano “sentire” la Mercedes preoccuparsi per la pressione delle gomme…ma è ovvio che chi ha un vantaggio oggi, non voglia scostarsi troppo dalle regolamentazioni attuali, meno, che la FIA si lasci influenzare per un possibile “problema di pressioni gomme” riguardante pneumatici ancora non esistenti!

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Insomma, come spesso capita, c’è tanta “carne a cuocere” ma poco “arrosto.” Le proposte sono molto interessanti, ma rappresentano veramente una rivoluzione, più che di forma, di sostanza? La nuova posizione dell’ala posteriore è sicuramente migliore, dal punto di vista estetico e le sue dimensioni aumenteranno non poco il carico aerodinamico, ma se ben ricordiamo, nel 2009 furono sostituite da quelle “alte” per lavorare in una zona con “flussi d’aria più pulita.” C’è da dire che l’intero corpo vettura lavora per l’ala posteriore, o quasi, quindi sarà un problema relativo. La parte anteriore invece, se possibile, crea ancora più dubbi. Va bene la forma a freccia e le dimensioni generose ( non si lamentino se non ci saranno ruota a ruota causa rotture dell’ala o forature ), ma non è stata minimamente modificata la zona dei flap, che potranno ( come oggi ) avere forme complesse e a più livelli. Certamente non vogliamo vedere delle grosse GP2 ibride, ma se lo scopo è riuscire a seguire la vettura che precede, un’ala molto complessa nel disegno, sicuramente risentirà tanto delle turbolenze. La parte più convincente del nuovo regolamento invece, fondo ed estrattore, avrebbe aiutato non poco, visto che è la zona meno soggetta ai disturbi generati delle altre monoposto, ma ovviamente è stata accantonata, come detto prima. Inoltre c’è da prendere in considerazione lo spinoso tema powerunit. I nuovi regolamenti infatti, si basano anche sui futuri valori di potenza, che dovrebbero sulla carta, toccare i 1000 cavalli complessivi, aiutando a guadagnare quei famosi 5 secondi al giro. Purtroppo un accordo sembra ancora molto lontano, potremmo quindi, assistere ad una Formula 1 ibrida, anche nel regolamento, in attesa del 2018 (?).

A quanto pare la grande rivoluzione tanto decantata non arriverà. Le vetture saranno quasi sicuramente più veloci e complicate da guidare, ma difficilmente vedremo soluzioni estreme o molto diverse l’una dall’altra. In definitiva il 2017 vedrà monoposto più attraenti, basse e larghe, ma sostanzialmente non troppo diverse da oggi e la questione principale: le battaglie in pista, sarà ancora ( purtroppo ) soggetta all’utilizzo del DRS…

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