Ieri sera la 24 ore di Le Mans è entrata nel vivo della competizione con la prima delle tre sessioni di qualifica, che potrebbe rivelarsi anche quella decisiva per la formazione dello schieramento di partenza dato che per questa sera, quindi per le restanti due sessioni, è prevista pioggia sul circuito francese. Prima sessione che non ha permesso più di tanto ai piloti di poter girare e migliorarsi. A un’ora dall’inizio della sessione una bandiera rossa per un incidente a una LMP2 ha costretto i piloti a rimanere fermi per 30 minuti. Alla ripresa nessuno è riuscito a migliorarsi a causa di un peggioramento delle condizioni della pista che si è raffreddata, diminuendo il grip.
La sessione di ieri ha visto un dominio Porsche che ha piazzato le tre 919 Hybrid nelle prime tre posizioni. Il tempo miglior di tutti è stato quello della Porsche #18 di Neel Jani / Marc Lieb / Romain Dumas, con lo svizzero che ha fermato il cronometro sul 3:16.887, migliorando addirittura di 5 secondi il tempo della pole 2014. Questo tempo è arrivato dopo quello fatto segnare dalla Porsche #17 di Bernhard/Webber/Hartley che dista solo 880 millesimi e dall’Audi #8 di Di Grassi / Duval / Jarvis i quali hanno fatto registrare il primo tempo della sessione che è rimasto anche il loro più veloce; tempo però 3 secondi più lento di quello dei leader.
Terzo posto dalla terza Porsche, la #19 dei rookie con Hulkenberg / Bamber / Tandy i quali hanno accusato un ritardo di 2.410 secondi dai propri compagni di squadra. Dietro al trio Porsche tutte e tre le Audi con, oltre alla già citata #8 in quarta posizione, la #9 di Albuquerque / Bonanomi / Rast al quinto posto e la #7 dei campioni in carica di Le Mans al sesto posto. Per questi ultimi qualche problema che non gli ha permesso di fare meglio. Per loro 8 decimi di distacco dall’ultima Audi, 2 secondi dalla prima e 5 secondi dalla prima Porsche. Oltre a problemi di setup la #7 è stata protagonista di un testacoda a un’ora dal termine e di un dritto a fine sessione, sempre alla chicane Forza Motorsport.
In difficoltà le due Toyota con la #2 di Sarrazin / Wurz / Conway che precede la #1 di Davidson / Buemi / Nakajima che si trovano rispettivamente a +6.6 e +6.8 dalla vetta della classifica. A chiudere la top ten le due Rebellion Racing con la #12 e la #13 in successione.
Migliorano le Nissan rispetto a quello visto nei test di inizio mese, ma rimangono lontane dalle LMP1 Hybrid. La prima delle vetture nipponiche è la #23 di Chilton/Mardenborough/Pla al 12° posto in classifica generale, quindi la #22 di Tincknell/Krumm/Buncombe al 21° posto e in 32esima posizione la #21 di Matsuda/Shulzitskiy/Ordonez. Quest’ultima è stata quella con più problemi dato che non è riuscita a raggiungere nella prima mezz’ora della sessione.
In classe LMP2 la vettura più veloce è la Oreca 05 #47 del team KCMG con Matthew Howson / Richard Bradley / Nicolas Lapierre che hanno fermato il cronometro sul 3:38.032 piazzando all’11° posto. Dietro di loro le due Gibson 015S, rispettivamente la #41 e la #38 con Hirsch/Paleout/Lancaster e Dolan/Evans/Turvey.
Nelle classe GTE a farla da padrone è l’Aston Martin che piazza le proprie Vantage al primo posto sia in GTE Pro sia in GTE Am. Nella classe Professionisti la più veloce è la #99 di Fernando Rees / Alex MacDowall / Richie Stanaway che con il 3:54.928 si sono piazzati al 34° posto. Una posizione indietro troviamo stranamente la prima delle GTE Am, la #98 di Paul Dalla Lana / Mathias Lauda / Pedro Lamy, con quest’ultimo che è stato autore dello strabiliante giro che lo ha portato in questa posizione.
Tra i professionisti alle spalle della Aston troviamo la Ferrari 458 Italia #51 di Bruni/Vilander/Fisichella che, grazie al lavoro del team AF Corse, sono riusciti a tornare nelle posizioni alte dopo le difficoltà avute nelle prove libere. Chiude la top three l’Aston #97 di Turner/Mucke/Bell.
Discussione accesa tra AF Corse e i commissari in seguito alla rimozione del tempo alla Ferrari #71 di Rigon/Calado/Beretta per presunto taglio di chicane durante il giro migliore. Al momento la vettura del Cavallino occupa la penultima posizione tra i Pro.
Nella classe Amatori, invece, oltre all’exploit di Pedro Lamy con Aston Martin, gli altri non hanno stupito. Dietro la vettura inglese al secondo posto c’è la Ferrari #72 dello SMP Racing con Bertolini/Shaitar/Basov a oltre 2 secondi dai migliori. Tra i primi tre anche la Porsche #92 di Ried/Al Qubaisi/Bachler. Solo un quinto posto per la Porsche #77 di Patrick Dempsey / Patrick Long / Marco Seefried