Lo scambio Kvyat-Verstappen deciso prima di Sochi!
05 Maggio 2016 - 16:00
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Col passare delle ore, la strana e clamorosa vicenda che ha riguardato lo scambio di volante tra Daniil Kvyat e Max Verstappen sembra pian piano schiarirsi, assumendo dei tratti davvero ai limiti dell’assurdo.

Kvyat podio Cina

Daniil Kvyat (RUS) sul podio di Shanghai

Secondo quanto riportato da Roberto Chinchero, commentatore di Sky Sport F1 e giornalista per Motorsport.com, ma anche dallo stesso Carlo Vanzini questa mattina, la promozione di Verstappen sarebbe stata decisa ancor prima del Gran Premio di Russia. L’aspetto davvero discutibile è che la notizia sarebbe stata comunicata a Kvyat subito dopo la conquista del podio a Shanghai, dove il russo ha dimostrato di essere un pilota di carattere e di puntare davvero in alto.

A questo punto è facile comprendere come l’eccessivo nervosismo di Daniil durante tutto il weekend del Gran Premio di casa sia una legittima conseguenza della decisione presa in casa Red Bull, in particolar modo da Helmut Marko. E’ pur vero che un pilota dovrebbe comunque gestire le emozioni e le influenze esterne una volta abbassata la visiera, ma non è possibile trascurare il lato umano di ciascuno di loro, soprattutto quando si parla di un ragazzo di appena 22 anni.

Ma quali sono state le motivazioni che hanno spinto la Red Bull a questa mossa così estrema? La risposta può essere facilmente trovata nelle clausole contrattuali che legano Verstappen al team austriaco. Quando il figlio di Jos decise di firmare per la Red Bull nel 2014, oltre alla proposta di Marko vi era anche quella della Mercedes, che avrebbe voluto anch’essa gestire un pilota giovane dal futuro raggiante pressoché assicurato. Per questo motivo, da Milton Keynes hanno dovuto scendere a patti con l’entourage del giovane olandese (lo stesso Jos, per intenderci), e tra le condizioni richieste c’era anche la promozione nel team principale dopo due, al massimo tre stagioni.

Dalle poche notizie trapelate su questo tema, pare che un team concorrente della scuderia austriaca si sia fatto avanti per cercare di strappare Max in vista della prossima stagione 2017. La contromossa della Red Bull non si è fatta attendere e oltre ad un considerevole aumento di stipendio e al prolungamento del contratto fino al 2020, Marko ha pensato bene di anticipare il passaggio alla casa madre già in questa stagione, sacrificando così il povero Kvyat.

Il pilota russo, a questo punto, non può fare altro che tirar fuori tutto l’orgoglio e la determinazione che ha dentro di sé e cercare di far bene in queste 17 gare che ci sono da qui a novembre. Dopotutto, la Toro Rosso ha dimostrato di avere un ottimo potenziale con la STR11 e con un grande campionato potrebbe attirare gli occhi di altri team che puntano a fare bene in futuro.

Al di là di tutto, resta nell’aria la sensazione che il giochino perverso messo in atto dal vecchio Helmut con le carriere dei due giovani talenti (e che ha già fatto in passato con tanti piloti, come Buemi, Alguersuari, Vergne, per citarne alcuni) possa diventare letale per entrambi.

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